Nel giorno in cui Bergamo celebra i 118 anni di storia dell’Atalanta e inaugura la statua dedicata alla vittoria dell’Europa League, sul palco di piazzale Goisis è salito anche Andrea Zambelli, regista del documentario «A guardia di una fede». La sua voce, intrisa di passione e riconoscenza, ha raccontato il valore profondo di una vittoria che travalica il campo, un traguardo che appartiene a un popolo, a una città e a una Curva che da decenni rappresenta un modello in Italia e in Europa. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com

LA NASCITA DEL PROGETTO -  «È stato un percorso lungo, intenso, ma bellissimo. Generare un film così ampio, con un arco narrativo che abbraccia decenni, è stato possibile solo grazie a una serie di coincidenze fortunate: un regista come me, che vive la Curva da quando era ragazzo, e un produttore che è anch’egli un curvaiolo. Ma, soprattutto, non sarebbe potuto esistere senza la storia immensa che la Curva Nord di Bergamo ha costruito dagli anni ’70 a oggi. Dai pionieri di allora ai ragazzi che oggi si sbattono ogni giorno per mantenere viva la passione, hanno scritto pagine fondamentali del tifo organizzato in Italia e in Europa».

LA DEDICA INCISA SOTTO LA COPPA - «È una frase che mi ha colpito profondamente. Quando l’ho sentita per la prima volta, il mio pensiero è andato immediatamente agli amici che non ci sono più, a chi ha dato tanto e non ha potuto condividere questo traguardo storico. Ma ho pensato anche a Claudio Galimberti, che questa Coppa non ha potuto viverla come avrebbe voluto, a causa del regime restrittivo che ancora oggi subisce. Questa dedica è per tutti loro: per chi ha lottato, per chi ha amato l’Atalanta in silenzio o da lontano, per chi ha reso grande la nostra Curva e la nostra città».

UNA VITTORIA CHE VA OLTRE IL CALCIO -  «Questa Europa League non è solo un trofeo sportivo, è un simbolo di riscatto e appartenenza. È la somma di anni di sacrifici, di trasferte, di amicizie, di dolore e di orgoglio. È una vittoria che appartiene a tutti: ai giocatori, alla società, ma soprattutto ai tifosi, a quella gente che vive l’Atalanta ogni giorno, anche quando le luci del campo si spengono. Raccontare questa storia – nel film e nelle celebrazioni – è stato il modo più sincero per dire grazie a una comunità unica».

Con voce commossa e orgogliosa, Andrea Zambelli ha concluso il suo intervento davanti a una piazza in festa, ricordando come la statua e la vittoria europea non siano soltanto un ricordo da custodire, ma un’eredità da tramandare. «Questa storia è di tutti noi – ha ribadito – e soprattutto di chi, in un modo o nell’altro, ha fatto grande la Curva Nord. L’Atalanta non è solo calcio, è vita, è identità, è un pezzo di Bergamo che continuerà a battere nel cuore del mondo».

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Sezione: Interviste / Data: Ven 17 ottobre 2025 alle 21:36 / Fonte: nostra inviata Claudia Esposito
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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