L’Atalanta ha deciso: Maurizio Sarri è l'uomo in cima alla lista per raccogliere l'eredità pesante di Gian Piero Gasperini. Una scelta forte, che racconta una volontà chiara: cambiare radicalmente filosofia e assetto tecnico dopo nove anni intensi e di successo sotto la guida del tecnico piemontese. L'ex allenatore di Lazio, Napoli e Juve è attratto dal progetto nerazzurro per la solidità della rosa e soprattutto per la prospettiva di disputare la Champions League, anche se la priorità resta sempre il rendimento in campionato.
UN CAMBIO DI VISIONE – Se l'approdo di Sarri dovesse concretizzarsi - spiega L'Eco di Bergamo -, sarebbe necessario ripensare completamente il gioco della Dea. Due mondi calcistici distanti, quelli di Gasperini e Sarri: il primo fedele al dinamismo, alla forza fisica e al pressing estremo con la difesa a tre, il secondo devoto al gioco manovrato, al palleggio stretto e al 4-3-3 puro, fondato su tecnica e organizzazione precisa in fase difensiva. Sarri, noto per la sua rigidità tattica, impone una filosofia che richiederebbe interventi mirati in ogni reparto.
NUOVO VOLTO A CENTROCAMPO – Il centrocampo sarriano ha regole ferree: possesso palla rapido e ragionato, piedi educati e una regia impeccabile. Proprio il ruolo del regista rappresenterebbe la prima emergenza tecnica per i nerazzurri, attualmente privi di una figura centrale alla Jorginho o Lucas Leiva. Le attenzioni potrebbero orientarsi verso un calciatore del profilo di Torreira, mentre Lazar Samardzic, fin qui relegato ai margini da Gasperini, potrebbe trovare finalmente il suo spazio ideale come mezzala di fantasia e inserimento. Anche Brescianini tornerebbe utile, diversamente da de Roon, punto fermo con Gasp ma meno adatto al gioco del tecnico toscano.
NUOVI EQUILIBRI OFFENSIVI – L’attacco cambierebbe fisionomia radicalmente. Il tecnico toscano predilige un centravanti puro e forte fisicamente, ad esempio Retegui o Scamacca, affiancato da un esterno tecnico e offensivo alla Insigne e da un esterno di equilibrio come il suo storico pupillo Callejon. La partenza annunciata di Lookman imporrà un innesto di qualità, con un giocatore del calibro tecnico di De Ketelaere che diventerebbe particolarmente funzionale. Necessario poi un profilo versatile che sappia interpretare con dinamismo entrambe le fasi, un elemento alla Saelemaekers.
DIFESA A QUATTRO E NUOVI VOLTI – La retroguardia sarebbe forse il settore più rivoluzionato. Dal modulo a tre si passerebbe a una linea difensiva a quattro, con conseguenti sacrifici tattici per profili come Hien e Kolasinac, più adatti al gioco individuale aggressivo di Gasperini. Sulle corsie laterali Zappacosta e Bellanova potrebbero inserirsi bene nelle dinamiche sarriane, ma sarebbero comunque necessari almeno altri due rinforzi adeguati: uno più difensivo, l'altro più offensivo.
LE ALTERNATIVE IN PANCHINA – Se l'affare Sarri non dovesse chiudersi, l’Atalanta valuta anche altre piste. Thiago Motta rimane un'alternativa concreta con il suo 4-2-3-1: meno estremo di Sarri e meno fisico di Gasperini, potrebbe rappresentare un compromesso tattico interessante. Più vicini alla continuità sarebbero invece Tudor e Palladino, con una filosofia tattica affine a quella del tecnico uscente.
La scelta finale detterà non solo la nuova guida tecnica ma, soprattutto, la direzione che prenderà il mercato estivo della Dea: una sfida intrigante che passa dalla panchina al campo.
CONCLUSIONE – Bergamo si prepara a un cambio d’epoca. Che sia Sarri o un altro allenatore, per l’Atalanta è arrivato il momento di reinventarsi, guardando al futuro con un’identità nuova e forti ambizioni europee. La scelta non sarà semplice, ma il club è pronto a voltare pagina con coraggio e determinazione
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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