Sette anni di attesa per una sentenza che segna una vittoria importante non soltanto per Michele Criscitiello, ma per tutto il giornalismo italiano. Il direttore di Sportitalia è stato assolto dal Tribunale di Spoleto dall'accusa di diffamazione per una vicenda che aveva visto al centro una maglia firmata da Cristiano Ronaldo, diventata poi oggetto di un controverso episodio raccontato in diretta televisiva. A prevalere è stato il principio fondamentale della libertà di stampa, riconosciuta nel suo diritto alla cronaca, critica e satira.

IL FATTO CONTESTATO - Tutto ha avuto origine sette anni fa, quando un giornalista di Sportitalia, rete diretta da Criscitiello, cercò invano di far autografare a Ronaldo una maglia della Juventus. Non riuscendo a raggiungere il fuoriclasse portoghese per via delle rigide misure di sicurezza, affidò il prezioso capo d’abbigliamento a un suo connazionale presente nello stesso hotel. L'autografo ci fu, ma la maglia non tornò più nelle mani del giornalista, generando un episodio che venne raccontato con ironia e sarcasmo in diretta da Criscitiello.

LA DENUNCIA E LA DIFESA - Quei commenti satirici - riporta Sportitalia.it -, provocarono la reazione risentita del soggetto coinvolto, che decise di querelare Criscitiello per diffamazione. Da allora, la vicenda si è trascinata per sette lunghi anni nelle aule del tribunale di Spoleto, fino alla conclusione positiva della giornata di ieri. Determinante il lavoro dell'avvocato Cesare Di Cintio dello studio DCF Sport Legal, che ha sottolineato con forza il diritto imprescindibile alla libertà d’espressione giornalistica, specie quando si tratta di satira.

UNA SENTENZA SIMBOLO - Quella pronunciata dal Tribunale spoletino è una sentenza che va ben oltre il singolo caso. Stabilisce, infatti, un precedente fondamentale per tutta la categoria dei giornalisti, sottolineando con chiarezza che la satira, anche se pungente e tagliente, è parte integrante della libertà d’informazione e come tale deve essere protetta dalla legge. Una decisione che consolida il ruolo centrale del giornalismo nella vita democratica del Paese.

UNA VITTORIA PER TUTTI - L'assoluzione di Criscitiello diventa così una pietra miliare, non solo per il giornalista coinvolto ma per tutti coloro che esercitano il mestiere con passione e coraggio, spesso sfidando malumori e incomprensioni. Una sentenza che conferma il valore essenziale di un giornalismo libero, vivace e capace anche di ironizzare, senza per questo dover subire la minaccia continua di azioni legali.

UNA LEZIONE PER IL FUTURO - Questa lunga battaglia giudiziaria lascia un messaggio forte e chiaro: la libertà di stampa, il diritto di critica e la possibilità di fare satira giornalistica sono elementi irrinunciabili per una società democratica. Il caso Criscitiello insegna che difendere questi principi non è solo una questione professionale, ma una necessità civile. Una lezione da ricordare sempre, ogni volta che la libertà di informazione è messa in discussione.

Sezione: Altre news / Data: Gio 29 maggio 2025 alle 12:16
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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