Dal grigio autunno di Udine alla quasi estate di Marsiglia. L’Atalanta vola in Provenza per ritrovare luce e fiducia, dopo una settimana in cui la sconfitta contro l’Udinese ha riacceso interrogativi e tensioni. La sfida di questa sera al “Vélodrome” (ore 21, diretta Sky) vale molto più dei tre punti: è un bivio che può segnare il cammino europeo e forse l’intera stagione.
DOPO UDINE, L’ORA DELLA RISPOSTA – La sconfitta di sabato scorso, solo la seconda stagionale, ha lasciato strascichi pesanti. Non tanto per il risultato, quanto per la prestazione: molle, discontinua, priva di quella intensità che era stata il marchio di fabbrica del primo ciclo Juric. Il sinistro dell’ex Zaniolo ha aperto scenari cupi, rendendo urgente una scossa. Ora la Dea è chiamata a scrollarsi di dosso le tossine di un pomeriggio da dimenticare, ritrovando concentrazione e orgoglio in uno stadio che ribolle di passione.
IL MURO DEL VÉLODROME – Marsiglia non è un campo qualunque. I 62 mila del “Vélodrome” rappresentano una spinta formidabile, ma anche una trappola per chi non regge la pressione. Il Marsiglia, nonostante otto assenze pesanti, è imbattuto da otto partite europee consecutive davanti al proprio pubblico (sei vittorie e due pareggi) e vuole superare l’Atalanta in classifica. Il clima sarà incandescente, tanto più con un allenatore come Roberto De Zerbi che ha trasformato la partita in una questione identitaria: «Sono bresciano, questa sfida con l’Atalanta la sento in modo speciale».
LA DEA E I SUOI UOMINI – Juric si affida alla vecchia guardia e all’esperienza di chi c’era nella semifinale di Europa League di un anno e mezzo fa: Lookman, Pasalic, De Ketelaere, De Roon, Ederson, Zappacosta e Djimsiti. Con loro anche Scamacca, che allora segnò nel pari dell’andata. Dietro, Carnesecchi torna titolare e vivrà una serata di responsabilità pesante. Possibile spazio per i giovani Ahanor e Bernasconi, due rivelazioni di questo inizio stagione, mentre Brescianini resta ai box per un problema muscolare.
DE ZERBI CONTRO JURIC – I numeri - presenta il match L'Eco di Bergamo - raccontano una sfida equilibrata ma dalle filosofie opposte. Il Marsiglia ama il possesso (51,3% medio), l’Atalanta preferisce verticalizzare (47%). I francesi passano più la palla (1.465 passaggi contro 1.250) e con maggiore precisione (86,7% contro 82%), ma la Dea corre di più (343 km totali contro 332) e tira più spesso in porta (49 a 33), anche se con minore precisione. Nei pali si sfidano due protagonisti assoluti della Champions: Gerónimo Rulli, finora il portiere con più parate (20), e Marco Carnesecchi, quarto con 14.
IL PESO DEL PASSATO – A Marsiglia brucia ancora la semifinale di Europa League persa contro la Dea nel 2024, un ricordo che carica l’ambiente e rende l’atmosfera ancora più elettrica. Ma la memoria di quella notte può anche ispirare l’Atalanta: servono il carisma di chi c’era e la sfrontatezza di chi oggi ha la possibilità di scrivere un nuovo capitolo.
RITROVARE IL GOL – La vera emergenza resta offensiva. La Dea non segna con continuità da settimane e ha bisogno di ritrovare concretezza sotto porta. Marsiglia può diventare il punto di svolta, il luogo in cui riscoprire il coraggio di osare. Perché questa volta, più che mai, l’Atalanta non può permettersi di uscire dal campo con la stessa domanda che accompagna il suo momento: dov’è finito il gol?
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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