Da Bergamo a Marsiglia, passando per dieci anni di Inter. Alessandro Antonello, oggi direttore generale dell’Olympique Marsiglia, si prepara a vivere una serata doppiamente speciale. Da un lato la Champions, dall’altro l’incrocio con la squadra della sua città, l’Atalanta, nel catino del “Vélodrome”. E lo fa con l’entusiasmo di chi ha ritrovato una nuova sfida e la serenità di chi conosce bene i meccanismi del calcio europeo.
LA SFIDA MARSIGLIESE – «Ho accettato l’incarico a luglio dopo aver conosciuto Pablo Longoria ai tempi dell’ECA – spiega Antonello ai microfoni de L'Eco di Bergamo –. Mi ha colpito la somiglianza tra il progetto dell’OM e quello dell’Inter del 2016/17: la passione della città, la voglia di ricostruire un club storico e la necessità di farlo con basi solide. Qui il calcio è vissuto come una religione: l’OM è il simbolo di Marsiglia, un’estensione della sua identità».
ENTUSIASMO E CRESCITA – Dopo tre mesi, Antonello si dice conquistato dall’ambiente: «La città e il club mi hanno accolto benissimo. De Zerbi e Benatia hanno già dato un’impronta sportiva precisa, il mio compito è strutturare meglio l’organizzazione societaria. L’obiettivo è riportare il Marsiglia dove merita, dentro e fuori dal campo».
L’ANTI-PSG – L’OM sogna di essere l’alternativa sportiva e culturale al Paris Saint-Germain. «La rivalità con il Psg è come quella tra Inter e Juventus – racconta Antonello –. Batterli in campionato dopo 14 anni è stato un segnale forte. Noi però abbiamo un modello diverso: non siamo un club di un fondo sovrano, ma una società a gestione familiare, con un proprietario americano che punta sulla sostenibilità. Sogniamo di ottenere risultati importanti anche con risorse limitate, come ha fatto l’Inter».
IL DERBY DEL CUORE – Da bergamasco, la sfida con l’Atalanta ha un sapore particolare: «Sarà emozionante, inutile negarlo. Ho grande stima per la famiglia Percassi e per la dirigenza atalantina. Dopo tanti anni di lavoro nel calcio italiano, trovarmi dall’altra parte del campo contro la squadra della mia città è una sensazione strana ma bellissima. Spero sia un grande spettacolo per tutti».
ATALANTA, NESSUNA CRISI – Sul momento nerazzurro, il dirigente è netto: «Non credo affatto a una crisi. Quando si apre un nuovo ciclo serve tempo e pazienza, proprio come accadde con Gasperini agli inizi. Juric sta lavorando bene, e l’Atalanta ha le qualità per tornare subito a vincere. È presto per dare giudizi».
OBIETTIVI E RISPETTO – L’OM e l’Atalanta arrivano alla sfida con la stessa urgenza: puntellare la classifica e trovare certezze. «Per noi era importante tornare in Champions, ora vogliamo solo crescere e far fare esperienza ai ragazzi. Entrare tra le prime 24 sarebbe un traguardo importante. E lo stesso vale per l’Atalanta, che ha tutto per qualificarsi. Spero che entrambe le squadre italiane e francesi possano andare avanti».
LOOKMAN, IL PERICOLO NUMERO UNO – Chiusura con una battuta sui nerazzurri: «Se potessi togliere un giocatore all’Atalanta, direi Lookman, senza dubbi. È devastante quando è al meglio. E poi De Ketelaere, un talento puro. Ma la verità è che la differenza la farà il collettivo: sarà una sfida tra due squadre vere».
Antonello guarda il presente con entusiasmo e il passato con orgoglio. Da bergamasco e uomo di calcio, sa che la sfida di Marsiglia non sarà solo una partita di Champions, ma un incrocio di destini tra due progetti ambiziosi che sognano lo stesso traguardo: restare nell’élite d’Europa.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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