Dal grigio autunno di Udine al calore del Vélodrome. L’Atalanta si gioca una fetta di stagione in una notte che va ben oltre la Champions League. Contro il Marsiglia di De Zerbi, la Dea cerca risposte, gol e certezze per invertire la rotta e riaccendere una scintilla che sembra essersi affievolita.
RITROVARE SE STESSA – «Atalanta, ricordati chi sei». Non è uno slogan, ma una necessità. Perché è in Europa che la Dea ha costruito il suo prestigio e proprio a Marsiglia, nella semifinale di Europa League del maggio 2024, aveva toccato il punto più alto della propria consapevolezza. Quella notte, nel fuoco del Vélodrome, la squadra si scoprì matura, aggressiva, coraggiosa. Quella stessa fiamma che oggi Juric deve riaccendere, dopo settimane in cui la brillantezza si è spenta e l’identità si è fatta confusa.
UNA GARA PESANTE – La sfida con l’Olympique non vale solo per la classifica del girone, ma per l’equilibrio dell’intero progetto tecnico. Juric lo sa: questa è una partita che può segnare la svolta o aprire scenari delicati. Undicesima in campionato, la Dea non può permettersi ulteriori passi falsi. Il tecnico croato lo ha ammesso con realismo — «Si parla di riscatto per situazioni più gravi» — ma dietro la serenità apparente c’è la consapevolezza che servirà una prova d’orgoglio per placare le nubi.
DUE DESTINI CHE SI INCROCIANO – Da una parte Juric, alla ricerca della continuità smarrita; dall’altra Roberto De Zerbi, ancora alle prese con una lunga lista d’infortunati ma con un Marsiglia in crescita. Due filosofie opposte - presenta il match La Gazzetta dello Sport -: il croato fedele al suo 3-4-1-2, l’italiano capace di mutare forma con disinvoltura tra 3-4-3, 3-5-2 e 4-2-3-1, senza mai rinunciare all’idea offensiva. L’OM è la squadra più prolifica di Francia, con 25 gol in 11 gare di campionato e 31 totali considerando la Champions. Greenwood (7 gol stagionali), Aubameyang, Paixao, Gomes e Vaz incarnano una minaccia costante, alimentata da un gioco verticale e tecnico.
I DUBBI DI JURIC – In casa nerazzurra, il problema è l’opposto: la sterilità offensiva. L’Atalanta non segna con continuità e nelle ultime cinque gare ha prodotto appena due reti. Juric spera di ritrovare smalto proprio nei suoi uomini di maggior talento: Charles De Ketelaere e Ademola Lookman torneranno titolari, chiamati a rompere il digiuno e a dare profondità all’attacco. Scamacca non è ancora al top, Krstovic è in difficoltà, e così la Dea punta sulla fluidità di un tridente “mascherato”, dove l’intesa e il movimento dovranno sostituire la forza fisica.
L’ORA DELLA VERITÀ – Al “Vélodrome” servirà la versione migliore dell’Atalanta: quella capace di unire intensità e lucidità, di soffrire e colpire, di riconoscersi nella propria identità. La squadra dovrà riscoprire i tratti che l’hanno resa grande: coraggio, gioco verticale, orgoglio. Juric, da parte sua, dovrà dimostrare di saper reagire nel momento più complesso della sua gestione.
Perché stasera, più che una partita di Champions, Marsiglia rappresenta un esame di coscienza. E la Dea, per tornare a volare, deve prima ricordarsi come si fa a segnare.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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