Quando Roberto Rambaudi parla di calcio, lo fa con l’occhio di chi ha vissuto la fascia come confine tra intuizione e sacrificio. Ex esterno tecnico e imprevedibile, ha indossato entrambe le maglie di Atalanta e Lazio negli anni ’90, portando sulle spalle quella visione laterale del gioco che oggi lo rende un osservatore acuto. In vista della sfida di domenica tra le due squadre, l’ex giocatore ha analizzato a fondo la crescita di Sulemana e le difficoltà dei biancocelesti.
SULEMANA, IL RISCATTO – «Molti si stanno ricredendo su Sulemana», osserva ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Rambaudi. «Era un nome sconosciuto per il grande pubblico, ma non per Juric, che lo conosceva dai tempi del Southampton. È un giocatore esplosivo, con una velocità devastante abbinata a un buon tocco di palla. In Inghilterra aveva mostrato lampi interessanti, e oggi a Bergamo li sta confermando. Con il lavoro quotidiano di Juric potrà migliorare molto: ha margini enormi».
L’ex esterno riconosce nella Dea un contesto perfetto per la crescita del ghanese: «A Bergamo sanno valorizzare i talenti, e Kamaldeen si sta inserendo con intelligenza. È rapido, ma anche più disciplinato tatticamente rispetto a qualche mese fa. Un acquisto da manuale per un club che non sbaglia mai mira».
CANCELLIERI E GLI ALTRI – Rambaudi, da tecnico dei giovani, guarda con attenzione anche al percorso di Matteo Cancellieri, ex Lazio oggi alla Dea. «Sta crescendo bene, in modo costante. Però deve dimostrare di poter restare ad alti livelli con continuità. Sei buone partite non bastano per giudicare un percorso completo, ma il talento c’è e il lavoro a Zingonia lo aiuterà a consolidarsi».
Sul fronte degli altri esterni, l’analisi è chiara: «Lookman non è una sorpresa, conosciamo il suo valore. Con Sulemana può convivere benissimo: li vedo entrambi titolari, magari come ali pure, non solo con Lookman centravanti. Isaksen, invece, mi sembra ancora frenato. Ha qualità, ma appare timido. Deve ritrovare fiducia e capire quale tipo di giocatore vuole essere».
GIUDIZIO SU JURIC – Rambaudi ammette di aver cambiato idea sull’allenatore croato: «All’inizio avevo qualche dubbio, ma mi sto ricredendo. Sta facendo un lavoro eccellente, mantenendo la filosofia aggressiva dell’Atalanta e al tempo stesso dando equilibrio e organizzazione. Juric è riuscito a tenere viva l’identità della Dea, ma rendendola più matura e meno dipendente dai singoli colpi».
Un plauso anche alla dirigenza: «L’Atalanta ha costruito una rosa profonda, che consente all’allenatore di gestire assenze e turn over senza perdere competitività. E poi c’è gente come De Roon, che non incide solo tecnicamente ma soprattutto a livello caratteriale. È lui l’anima del gruppo».
LA LAZIO E LE DIFFICOLTÀ – L’ex biancoceleste guarda invece con realismo alla situazione di Sarri: «Mi aspettavo qualcosa di più, anche se sapevo che il mercato era stato limitato. Ma questa squadra, pur con i suoi limiti, poteva avere una partenza migliore. La Lazio ha sempre puntato sulla valorizzazione dei giocatori, più che sui grandi acquisti, ma oggi sta pagando gli infortuni in attacco e la mancanza di alternative».
Rambaudi individua in Gila uno dei pochi motivi di ottimismo: «Sta mostrando qualità importanti, freddezza e personalità. È uno di quei giocatori su cui costruire il futuro».
LA SFIDA DI BERGAMO – Sull’imminente scontro diretto, l’ex esterno non ha dubbi: «La Lazio arriva incerottata, con troppi giocatori offensivi fuori. L’Atalanta invece è in fiducia, organizzata e con più soluzioni. A oggi sembra una partita quasi ingiocabile per i biancocelesti. Sarri dovrà inventarsi qualcosa per restare in equilibrio, ma la Dea è nettamente favorita».
In un calcio che spesso dimentica il valore del lavoro tecnico, Roberto Rambaudi riassume così il senso di questa Atalanta: «È la squadra che più di tutte dà continuità a un’idea. Juric l’ha capita subito: a Bergamo non si costruisce solo gioco, ma mentalità. E chi ci entra dentro, come Sulemana o Cancellieri, finisce per crescere più in fretta degli altri».
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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