A margine del convegno “Il mercato e lo scouting internazionale. Dal settore giovanile alla prima squadra”, organizzato dalla BSP Football Agency di Silvio Pagliari a Tolentino, l’ex attaccante Guido Marilungo — oggi voce tecnica e volto televisivo — ha analizzato i temi più caldi del calcio italiano: dalla crescita dei giovani attaccanti alla rinascita dell’Atalanta sotto Ivan Juric, fino alla situazione della Nazionale e del nostro movimento calcistico.
L’ATTACCO ITALIANO – «Gli attaccanti italiani li vedo bene», ha spiegato Marilungo. «Ci sono giovani interessanti come Pio Esposito e Camarda, che sono sul trampolino di lancio, poi i “soliti” Kean e Retegui. Sta venendo fuori qualcosa di buono. Forse ci manca ancora il vecchio numero 10 che ci faceva divertire: i Totti, i Del Piero, i Baggio. Oggi nel mondo ci sono pochi talenti di quel livello».
SUI GIOVANI E SU CAMARDA – L’ex punta di Atalanta e Sampdoria invita alla pazienza: «In Italia abbiamo troppa fretta di tutto. Camarda mi piace, ma parliamo pur sempre di un ragazzo giovanissimo in Serie A. Diamogli tempo per crescere, per sbagliare e per diventare il giocatore che tutti sperano».
SULL’ATALANTA E SU JURIC – Inevitabile una riflessione sulla Dea: «Lo speravo, ma non era scontato che l’Atalanta partisse così bene dopo l’addio di Gasperini. Non è facile prendere in mano una squadra che ha fatto la storia con un tecnico così importante. Juric sta dimostrando di essere l’uomo giusto: la società è stata bravissima a sceglierlo e lui è stato altrettanto bravo a gestire il paragone con il passato. Ora la squadra ha ritrovato identità e ritmo».
SULLA NAZIONALE – «Vedere l’Italia che rischia di non andare al Mondiale per la terza volta è dura», ha ammesso. «Ma non siamo mai stati quelli delle cose facili: siamo un Paese che vive di calcio e l’importante è che la Nazionale torni a rappresentarci come merita. Gattuso ha coraggio e idee, può farcela».
SULLA SERIE A – Marilungo guarda con interesse al campionato: «È ancora presto per parlare di delusioni. La rivelazione? Dico Como: sta crescendo tanto, ha una società solida e gioca bene. La Fiorentina, invece, ha cambiato allenatore: bisogna dare tempo a Pioli, che è un grande tecnico, per ritrovare la giusta formula».
SU MODRIC, VAR E LECCE – «Tra Modric e De Bruyne scelgo Modric: a quell’età corre ancora e incanta. Sul VAR, credo che abbia ridotto gli errori ma non eliminerà mai i dubbi: in Italia siamo troppo polemici. Il Lecce? Ogni anno deve lottare, ma può salvarsi ancora. I tre punti fuori casa hanno dato morale».
SULLA SAMPDORIA – «È un momento difficile, come lo era stato l’anno scorso. Io sono cresciuto a Genova e ho la Samp nel cuore: spero che risolvano presto i problemi e che tornino in Serie A. È una piazza che merita il massimo».
Guido Marilungo, che oggi guarda il calcio da un’altra prospettiva, conserva la stessa passione di quando calcava i campi di Serie A. E chiude con un messaggio di speranza: «Nel calcio nulla è impossibile. Sperare non costa nulla, e sognare resta la cosa più bella».
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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