Alla vigilia della sfida decisiva contro Israele, valida per le qualificazioni al Mondiale 2026, Gennaro Gattuso tiene tutti sulla corda. Nessuna certezza tattica, solo una priorità: capire chi, fisicamente, ha “benzina nel serbatoio”. Il commissario tecnico azzurro vuole valutare fino all’ultimo le condizioni dei giocatori impiegati a Tallinn contro l’Estonia prima di scegliere l’undici titolare per la gara di domani sera a Udine.

LE SCELTE IN ATTACCO – In avanti - fa il punto La Gazzetta dello Sport - le novità potrebbero essere significative. L’assenza per squalifica di Bastoni e le condizioni precarie di Kean, ancora alle prese con la distorsione alla caviglia destra, costringono Gattuso a rivedere qualcosa. L’attaccante della Fiorentina, sottoposto a terapie e in attesa degli esami strumentali, difficilmente sarà rischiato. A fianco di Retegui, dunque, si candida Pio Esposito, già in gol a Tallinn e protagonista di un impatto che ha impressionato lo staff tecnico. Il ct lo ha elogiato pubblicamente e ora potrebbe premiarlo con la prima maglia da titolare. In alternativa resta viva l’opzione Raspadori, non più esterno come nel 4-4-2, ma in coppia con l’italo-argentino.

LE VARIANTI DI MODULO – Dopo aver impostato la sfida con l’Estonia sul 4-2-4, Gattuso non esclude aggiustamenti. A settembre, contro Israele, aveva scelto un 4-1-3-2 più equilibrato, inserendo Locatelli in mediana e sacrificando un esterno offensivo. Uno schema che potrebbe riproporre anche stavolta, magari con Cristante davanti alla difesa e Cambiaso, Barella e Tonali a completare la linea di centrocampo.

In difesa, oltre alla sostituzione obbligata di Bastoni (al suo posto Mancini), dovrebbero essere confermati gli altri tre titolari di Tallinn. Le variazioni complessive rispetto all’ultima partita potrebbero essere quattro, due forzate da squalifica e infortunio.

IL CT NON SI FIDA – Israele non ha alternative: deve vincere per restare in corsa. Gattuso lo sa e pretende concentrazione assoluta. «Non voglio passi indietro», ha confidato allo staff. L’Italia non rinuncerà alla propria identità offensiva, ma il ct potrebbe ridisegnare la squadra in chiave più prudente, adattando uomini e posizioni. Il 4-4-2 resta un’ipotesi concreta, con Cambiaso e Spinazzola sulle corsie per dare copertura e spinta controllata. Ma non è escluso che il tecnico possa virare verso una difesa a tre, soluzione da lui poco amata ma provata in allenamento. In questo caso, Calafiori verrebbe confermato insieme a due tra Di Lorenzo, Mancini e Gabbia, quest’ultimo in grande forma al Milan. Cambiaso e Dimarco agirebbero da quinti, con Barella e Tonali mezzali e Cristante a protezione.

RASPA O FRATTESI, LE VARIANTI – In una versione più offensiva, Gattuso potrebbe rinunciare a Cristante e alzare Raspadori nel ruolo di trequartista dietro le punte, trasformando il 3-5-2 in un 3-4-1-2. Da non escludere un impiego a partita in corso di Frattesi, arma dinamica e tatticamente preziosa, utile se la gara dovesse sbloccarsi tardi.

CONCENTRAZIONE MASSIMA – Il commissario tecnico ha trasmesso fiducia ma anche consapevolezza. La Nazionale non può permettersi cali di tensione: con un pareggio resterebbe in vantaggio, ma solo una vittoria metterebbe il sigillo definitivo sul secondo posto e sul pass per i playoff.

Gattuso sa che la squadra ha ritrovato entusiasmo e ritmo, ma la partita di Udine non ammetterà distrazioni. E chissà che la nuova Italia, giovane e coraggiosa, non trovi un’altra scintilla proprio nei piedi di Pio Esposito, l’ultimo arrivato che sogna di diventare protagonista.

Sezione: Italia / Data: Lun 13 ottobre 2025 alle 08:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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