L’Atalanta di Ivan Juric cresce, evolve e intanto si gode una certezza: la difesa. In un campionato che esalta il coraggio e la costruzione dal basso, la Dea si distingue per equilibrio e solidità, ritrovando quella compattezza che da sempre rappresenta la base di ogni suo progetto vincente. Una linea arretrata giovane ma matura, guidata da Djimsiti e Hien, protetta da un collettivo che lavora all’unisono e pronta a riabbracciare presto Kolasinac, ormai vicino al rientro dopo l’infortunio.

GIOVANI E VETERANI – Il mix funziona. L’esuberanza di Scalvini, la potenza di Kossounou, la crescita di Ahanor, e la leadership di Djimsiti si fondono in un reparto che trasmette sicurezza e carattere. Juric, senza stravolgere i principi ereditati, ha reso la difesa una struttura flessibile: solida in copertura, aggressiva nell’anticipo, pulita nell’impostazione. Un equilibrio tra freschezza e mestiere che oggi fa dell’Atalanta una delle squadre più difficili da scardinare del campionato.

NUMERI DA PRIMATO – I dati raccontano una verità inequivocabile: con 5 gol subiti nelle prime 6 giornate, la Dea vanta la seconda miglior difesa nerazzurra dal 1990 a oggi. Un traguardo raggiunto solo in tre precedenti stagioni: nel 2006/2007 con Colantuono, nel 2015/2016 con Reja e nel 2023/2024, quella dell’impresa europea culminata il 22 maggio a Dublino con la vittoria dell’Europa League contro il Leverkusen.

IL CONFRONTO STORICO – Meglio di così era andata soltanto alla Dea di Gasperini nel 2022/2023, capace di incassare appena tre reti nelle prime sei giornate. Quell’Atalanta, per qualche settimana, aveva condiviso la vetta con il Napoli di Spalletti, prima di trasformare quella solidità in un’identità da grande squadra.

SOLIDITÀ E PROSPETTIVA – Juric ha raccolto un’eredità pesante, ma l’ha resa immediatamente sua: pressing alto, intensità e una fase difensiva che parte dagli attaccanti. I meccanismi sono oliati, i reparti corti, i giovani pronti e i senatori affidabili. La difesa “di pietra” che si erge come le mura di Città Alta non è solo una metafora, ma la fotografia più nitida del momento atalantino.

Se la Dea vuole crescere, lo farà da una base solida. E quella base, oggi, è una difesa che guarda già al futuro con la forza di chi ha imparato a non concedere nulla.

Sezione: I numeri / Data: Dom 12 ottobre 2025 alle 18:05
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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