Mario Pasalic non conosce soste. Che sia con la maglia dell’Atalanta o della Croazia, il numero 8 risponde sempre presente: 11 presenze consecutive su 11 gare stagionali, otto con la Dea e tre con la nazionale di Dalic. Un totale di 873 minuti giocati, simbolo di una continuità impressionante. Solo Nikola Krstovic (12 partite) ha disputato più incontri tra tutti i giocatori europei di Serie A.

MAGLIA DA LEADER – Pasalic è ormai diventato un punto fermo per Juric e per Dalic - rimarca in un approfondimento stamane La Gazzetta dello Sport -, due tecnici croati che ne condividono la fiducia e la filosofia. Domenica contro la Lazio sarà nuovamente al centro del progetto atalantino, salvo un eventuale turno di riposo in nazionale, dove oggi potrebbe festeggiare la presenza numero 80 con la Croazia. Juric difficilmente rinuncerà a uno dei giocatori più affidabili e intelligenti della sua rosa, vero simbolo del nuovo corso tattico bergamasco.

IL PERNO DELLA DEA – A Bergamo, Pasalic si è guadagnato un ruolo sempre più centrale. Juric lo ha posto al cuore del progetto tecnico, facendone un centrocampista bivalente, capace di coniugare qualità e quantità. L’allenatore lo considera l’equilibratore perfetto tra le due fasi: uno che accompagna l’azione offensiva con tempi d’inserimento impeccabili, ma sa anche leggere le transizioni difensive con disciplina e intelligenza. Non è un caso che, nonostante i rientri di Ederson e De Roon, il croato resti uno degli uomini più impiegati.

UN UOMO PER TUTTI I RUOLI – La forza di Pasalic è la sua polivalenza tattica. Juric lo ha utilizzato prevalentemente nel cuore della mediana, ma anche come trequartista nel 4-2-3-1, ruolo che Dalic gli ha affidato contro Montenegro e Repubblica Ceca. In Europa, nelle sfide contro PSG e Bruges, è stato impiegato in una posizione più centrale, quasi da regista avanzato o “falso nove”, con libertà di inserirsi e gestire il ritmo dell’azione. Ovunque lo si collochi, Pasalic offre equilibrio e continuità, senza mai perdere efficacia.

UNA CERTEZZA CHE NON TRAMONTA – L’ex Milan e Chelsea è ormai un simbolo di affidabilità. Non fa rumore, ma è sempre nel posto giusto al momento giusto. Juric e Dalic lo sanno e lo utilizzano come collante tattico e mentale, un giocatore che unisce il gruppo e che interpreta ogni ruolo con professionalità assoluta.

A Bergamo lo considerano un esempio: discreto, instancabile, costante. E se oggi l’Atalanta corre e la Croazia resta competitiva, un pezzo di quel merito porta la firma di Mario Pasalic, il giocatore che non conosce la parola “riposo”.

© foto di Instagram.com/pasalicmario
Sezione: Primo Piano / Data: Dom 12 ottobre 2025 alle 08:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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