Tre gol, tre storie, un unico segnale: l’Italia di Gennaro Gattuso ha ritrovato il sorriso — e, soprattutto, il gol. A Tallinn, contro un’avversaria tutt’altro che irresistibile, la Nazionale azzurra vince con autorità e scopre (o riscopre) la forza dei suoi attaccanti. Moise Kean, Mateo Retegui e Francesco Pio Esposito hanno lasciato il segno in una gara che, pur priva di difficoltà reali, certifica la prolificità e la fiducia di un gruppo in crescita.

TRE FIRME, UN SEGNALE – Apre Kean, sempre più uomo simbolo del nuovo corso. Il gol iniziale, arrivato prima del suo stop per infortunio, porta a cinque le reti nelle ultime quattro apparizioni in maglia azzurra. Un ruolino che testimonia la sua rinascita sotto la gestione Gattuso, capace di restituirgli fiducia e concretezza. Al suo posto entra Retegui, che prima si fa parare un rigore, poi si riscatta segnando e confermando il suo istinto da bomber. Infine, a chiudere il cerchio, arriva Francesco Pio Esposito: il più giovane, il più atteso, il simbolo di una speranza generazionale che torna a illuminare il futuro dell’Italia.

NUOVO VOLTO DELL’ATTACCO AZZURRO – La trasferta in Estonia non passerà certo alla storia per il livello dell’avversario, ma resta significativa per ciò che racconta del presente. Gattuso ha trovato tre punte in grado di alternarsi e completarsi, ognuna con caratteristiche diverse ma con lo stesso spirito offensivo. Dopo anni di esperimenti, adattamenti e soluzioni di fortuna, l’Italia sembra aver finalmente ritrovato la via più “italiana” per vincere: fare un gol in più dell’avversario, con veri centravanti.

I DUBBI E LE CERTEZZE – L’unico punto interrogativo resta la condizione fisica di Kean, uscito dolorante e difficilmente recuperabile per la sfida contro Israele. Anche Retegui dovrà confermare costanza e continuità dopo un periodo altalenante all’Al Qadsiah. Ma le alternative non mancano: l’esplosione di Esposito, ancora acerbo ma già maturo nella personalità, regala a Gattuso un ventaglio di soluzioni che da anni mancava.

RINGHIO E LA SUA SCELTA – Gattuso, uomo di istinto e di campo, ha sempre creduto nelle due punte e nel gioco verticale. Ora può permetterselo davvero: tre centravanti diversi, complementari, con la fame giusta per guidare una Nazionale in ricostruzione. E mentre l’Italia continua la sua rincorsa mondiale, il vero successo del ct potrebbe essere proprio questo: aver risolto il dilemma del gol con tre volti nuovi e la stessa voglia di stupire.

A Tallinn, più che una vittoria, è arrivata una conferma: l’Italia è tornata a segnare — e forse, finalmente, anche a sognare.

Sezione: Italia / Data: Sab 11 ottobre 2025 alle 22:55
Autore: Daniele Luongo
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