A Zingonia soffia un vento nuovo, giovane e ambizioso. L’Atalanta di Ivan Juric sta vivendo una metamorfosi silenziosa ma profonda: il ringiovanimento della rosa è ormai una strategia strutturale, e i numeri lo confermano. Secondo i dati elaborati dal CIES Football Observatory, la Dea ha un’età media di 26,68 anni, inferiore a quella complessiva della Serie A (26,86) e tra le più basse delle squadre di vertice.

ETÀ MEDIA DA EUROPA MODERNA – L’Atalanta si colloca all’undicesimo posto in Italia per gioventù, una posizione di mezzo solo in apparenza. Tra le prime nove della classifica, è infatti la terza più giovane, dietro solo a Roma e Juventus, e davanti a club come Milan, Lazio, Fiorentina, Inter e Napoli. Quest’ultimo, con un’età media di 29,56 anni, è la squadra più “anziana” del campionato. Il dato bergamasco è segno di un equilibrio raro: esperienza sufficiente per restare competitivi, ma una spiccata propensione al rinnovamento.

TRA LE PIÙ “GREEN” D’EUROPA – A livello continentale - analizza il dato e approfondisce L'Eco di Bergamo -, la Dea occupa la 48ª posizione su 96 club nei cinque principali campionati europei. A dominare sono i baby dello Strasburgo (media di 21,45 anni), seguiti da PSG, Parma e Chelsea. Curiosamente, il Napoli figura tra le formazioni più anziane d’Europa. In questo contesto, l’Atalanta emerge per un dato specifico: il 54,1% dei minuti giocati è stato accumulato da calciatori tra i 22 e i 25 anni, percentuale che vale il secondo posto in Serie A (dopo il Parma) e addirittura il quinto in Europa.

L’OSSATURA DEL FUTURO – Dietro i numeri c’è una costruzione attenta. Juric dispone oggi di una rosa in cui 15 giocatori su 26, pari al 57,7%, hanno meno di 25 anni. Il nucleo giovane è ampio e di qualità: Carnesecchi, Bellanova, De Ketelaere, Brescianini, Krstovic, Kossounou, Samardzic, Zalewski, Musah, Bakker, Maldini, Sulemana e il nuovo talento Ahanor, classe 2008, rappresentano il cuore del progetto. Accanto a loro, una fascia intermedia di calciatori nel pieno della maturità — Lookman, Ederson, Scamacca e Hien — e i leader esperti come de Roon, Djimsiti, Zappacosta e Pasalic, chiamati a guidare la crescita del gruppo.

L’ALCHIMIA DI JURIC – Juric ha saputo integrare gioventù e solidità, dando fiducia ai più giovani senza perdere equilibrio. Il tecnico croato considera l’età un valore relativo: ciò che conta è la mentalità. L’Atalanta oggi corre, gioca con coraggio e apprende in fretta, grazie anche alla convivenza tra generazioni. I veterani fungono da maestri, mentre i nuovi arrivati trovano spazio, stimoli e responsabilità.

IL PROCESSO DI RINGIOVANIMENTO – L’analisi del CIES evidenzia una tendenza costante. L’età media della rosa nerazzurra è scesa dal 26,77 del 2022/23 al 26,15 attuale, il secondo valore più basso degli ultimi sette anni. Il turnover naturale — con le partenze di Toloi, Cuadrado e Rui Patricio — ha abbassato ulteriormente l’asticella. A Zingonia il futuro è già presente: investire sui giovani non è più un’opzione, ma la linea guida del club.

Mentre i senatori invecchiano, la Dea riesce a rigenerarsi senza strappi, mantenendo competitività e identità. Il mix tra esperienza e prospettiva è l’essenza del progetto Percassi-D’Amico, che Juric sta trasformando in una squadra pronta a vincere oggi e a durare domani. L’Atalanta è più giovane, più leggera, più proiettata in avanti. E se i numeri non mentono, il futuro ha già messo radici a Bergamo.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 12 ottobre 2025 alle 07:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
vedi letture
Print