La fotografia del campionato italiano è il secondo tempo di Milan-Napoli. Se Allegri e Mazzarri si giocano il secondo posto giocando così vuol dire che siamo messi male. La fotografia dell'Italia in Europa è la Juventus che si arrende alla superpotenza tedesca del Bayern Monaco. Facciamoci delle domande e, se troviamo il tempo, diamoci anche delle risposte. Il male del calcio italiano è di chi lo gestisce. Oggi i Direttori Sportivi si fanno chiamare tutti Direttori Generali perchè Ds è diventato quasi riduttivo per i nostri manager. Durante l'anno li giudichiamo prima, durante e dopo il mercato. Oggi andiamo per gradi...

10... a Daniele Pradè (Fiorentina)
Lo rimpiangono a Roma ma soprattutto lo apprezzano a Firenze. Profilo basso, sempre presente, arriva prima degli altri sui calciatori che contano. Panoramica totale del calcio internazionale, al primo anno in viola, ha fatto meglio degli ultimi due anni di Corvino.

9... a Stefano Antonelli (Siena)
Oggi sarebbe salvo con: una situazione economica spaventosa, 6 punti di penalizzazione e obbligato a vendere Neto e Calaiò a gennaio. Ha esplorato mondi nuovi, ha saputo cambiare guida tecnica nel momento giusto e la sua presenza nello spogliatoio concede le giuste garanzie alla squadra. Se riesce nel miracolo dimostrerà a Preziosi e Zamparini come si fa calcio. Anche senza un euro.

8... a Sergio Gasparin (Catania)
Ha tenuto l'intelaiatura dello scorso anno e ha iniziato a lavorare per il futuro. Ha vinto la sua scommessa in panchina con Maran e ha mantenuto le promesse di gennaio: non parte nessuno! La vera prova del 9 sarà questa estate dove, probabilmente, dovrà rifondare una squadra che in questo ciclo ha regalato grandi soddisfazioni ai catanesi.

7... a Fabrizio Larini (Udinese)
Due anni fa con i preliminari di Champions, l'Udinese doveva retrocedere senza Inler, Zapata e Sanchez. Chiuse terza. Quest'anno dopo il preliminare e senza, Isla, Asamoah e Handanovic avrebbe fatto fatica a mantenere la categoria. E' dietro solo alle 7 sorelle. Concretizza il lavoro che crea una squadra perfetta guidata da Gino Pozzo. In Friuli sbarcherà Fernandes, 94' del Novara, e gli occhi di mezzo Mondo sono su Muriel. A Parma una banda di ragazzini ha vinto 3-0. Per l'Europa i giochi sono ancora aperti. A Larini il merito anche di volare sempre basso, senza fare mai voli pindarici.

6... a Pierpaolo Marino (Atalanta)
Nonostante le necessità regalerà, probabilmente, la seconda salvezza consecutiva alla Dea. A gennaio piazza Peluso alla Juve e consente alla società di fare cassa importante. Scova italiani utili per l'immediato e la carta Denis gli vale come jolly fisso. Tra Consigli e Bonaventura starà a lui dare al club risorse utili per garantire un futuro sempre più roseo all'Atalanta.

5... a Walter Sabatini-Franco Baldini (Roma)
Paradossalmente il giudizio è positivo. Il voto non raggiunge la sufficienza perchè la squadra è ancora fuori dall'Europa che conta ma, ripetiamo, pagano solo due scelte errate: Luis Enrique e Zdenek Zeman. Stanno indugiando troppo nella scelta del prossimo tecnico. Il tempo è prezioso. I giocatori, presi singolarmente, sono validi e sostituire una proprietà assente non è facile. Baldini si toglierà delle soddisfazioni ma adesso non può fallire la guida tecnica. Basta scommesse impossibili. Con questi calciatori occorre un allenatore già rodato.

4... a Igli Tare (Lazio)
La sua presenza in società è un insulto al ruolo di Direttore Sportivo. Non fa gli acquisti perchè ci pensa il Presidente. Va in conferenza quando glielo ordina il Presidente. Funge da braccio destro ma quello sinistro è fin troppo autonomo. Adesso che la Lazio è fuori dall'Europa League non può neanche più andare ai sorteggi... Peccato!

3... a Maurizio Zamparini (Palermo)
Il voto va al Presidente, allenatore, Direttore Sportivo e Team Manager. Fa tutto lui e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Ha dilapidato un patrimonio, costruito grazie alla sua intuizione, e da due anni passa solo alla cassa. Se andrà in B i conti non gli torneranno più ma avrà sulla coscienza una grande piazza che lo ha amato e adesso si è stancata dei suoi continui capricci.

2... a Enrico Preziosi (Genoa)
Inutile dare un voto a Foschi o Capozzucca, prima dell'addio. Il problema del Genoa è il Presidente che ha delle ottime intuizioni ma poi sbaglia tutto quando vuole, per forza, dimostrare di saper fare. Se andrà in B avrà sulla coscienza l'esonero di De Canio e la confusione creata con Delneri. La piazza non gli perdonerebbe una retrocessione nell'anno meno competitivo delle ultime stagioni.

1... a Marco Branca (Inter)
I suoi risultati sono sotto gli occhi di tutti. Mercati estivi ed invernali imbarazzanti, un'assenza ingombrante ad Appiano e un ruolo sempre più anomalo di Direttore Sportivo. Dentro o fuori. L'Inter ha bisogno di un vero leader. Con la sua ambiguità sta bruciando anche la crescita di un giovane valido come Piero Ausilio.

0... a Daniele Delli Carri (Pescara)
Ci dispiace dirlo ma avevamo visto lungo. In estate ha voluto fare una squadra che è sembrata una selezione del "Resto del Mondo". Il Pescara ha guadagnato dalla cessione di Verratti al Psg e dagli introiti della Lega Calcio. Non ha speso nulla. Come mai è andato a pescare in giro per tutto il Mondo? Aveva una grande carta tra le mani e ha gettato sul tavolo l'asso al primo giro di carte. Peccato per lui, al tavolo verde, trova tutte vecchie volpi. E' stato azzannato e ne esce ridimensionato. Annullare in un mese la promozione dello scorso anno, comunque, è da record.

Sezione: Serie A / Data: Lun 15 aprile 2013 alle 11:00 / Fonte: Michele Criscitiello - TMW
Autore: Redazione TA / Twitter: @tuttoatalanta
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