La Sampdoria ricade negli stessi errori e Marassi esplode di rabbia. Al Ferraris il copione si ripete: dopo il ko all’esordio, arriva un’altra caduta interna, stavolta contro il Cesena che passa 2-1 con le reti di Castagneti e Zaro. Inutile, se non per le statistiche, il sigillo di Ioannou che ha reso meno amaro il passivo.

PUBBLICO TRADITO – In tribuna c’erano oltre 20mila abbonati, fedelissimi che ancora una volta hanno risposto presente nonostante le difficoltà. Ma la risposta della squadra è stata inconsistente, incapace di trasformare il calore del pubblico in prestazione. E così la pazienza, già logorata da mesi difficili, è definitivamente saltata.

CONTESTAZIONE TOTALE – Nel finale lo stadio si è trasformato in una bolgia. «Via da Genova» e «Via gli infami dalla Sampdoria» hanno fatto da colonna sonora al triplice fischio. La società è finita nel mirino per non aver costruito una rosa ritenuta all’altezza, ma anche i giocatori sono stati pesantemente fischiati: già all’intervallo era partito l’invito a «tirare fuori gli attributi», al termine si è alzato un muro di fischi.

DONATI E IL MURO DI FISCHI – Massimo Donati ha provato a portare la squadra sotto la Sud per ringraziare i tifosi nonostante la sconfitta. Ma la risposta è stata glaciale: cori, fischi e una contestazione che non ha fatto sconti a nessuno.

Con zero punti in classifica e un ambiente ormai esasperato, la Sampdoria si trova davanti a un bivio: o arriva subito una scossa, oppure la frattura tra squadra, società e tifoseria rischia di diventare irreversibile. Il tempo per recuperare c’è, ma la pazienza del popolo blucerchiato sembra davvero agli sgoccioli.

Sezione: Serie B / Data: Dom 14 settembre 2025 alle 05:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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