Era al telefono con lei mentre veniva uccisa. L’ex fidanzato di Pamela Genini, quarantenne di Sant’Omobono, ha raccontato agli inquirenti gli ultimi istanti della giovane modella bergamasca: «Ho sentito il rumore delle chiavi, mi ha detto “ho paura, è pazzo”, poi la chiamata si è interrotta. Poco dopo mi ha scritto: “Chiama la polizia”».

L’uomo, sentito per otto ore in Questura, ha spiegato che Pamela lo aveva ricontattato negli ultimi mesi, confidandogli le violenze fisiche e psicologiche subite da Gianluca Soncin, l’imprenditore 52enne arrestato per l’omicidio. «La controllava, l’aveva isolata da tutti. Lei voleva lasciarlo, ma temeva che una denuncia potesse scatenare una reazione ancora più violenta».

Secondo il testimone, l’assassino aveva preparato tutto: «Aveva fatto il duplicato delle chiavi e aveva con sé una borsa per fuggire. È un omicidio premeditato». Pamela, ha aggiunto ai microfoni de L'Eco di Bergamo -, «stava per lasciare Milano, mancava solo una notte e si sarebbe salvata».

Poi il rimpianto: «Forse ho sbagliato a non avvisare la polizia. Bisogna sempre denunciare. Quando sono arrivato sotto casa, ho visto le ambulanze e ho capito che era finita».

Sezione: TANEWS24 / Data: Gio 16 ottobre 2025 alle 06:56
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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