Perché le società creano plusvalenze farlocche, gonfiano le sponsorizzazioni e, in ultimo, taroccano i bilanci? Perché il Fair Play Finanziario non serve assolutamente a niente. A parte giocare le Coppe Europee, perché essere in Champions cambia dal giorno alla notte, mentre l'Europa League dalle dieci del mattino alle dieci e un quarto. Così si è creata un'insensata corsa al quarto posto - anche in Italia - a cui molti vogliono ambire stabilmente pur non avendo le potenzialità economiche. E nemmeno calcistiche, perché la realtà è che pochissimi club giocano tutte le edizioni della Champions. Solo il Bayern Monaco, il Real Madrid e il Barcellona: le altre sono perennemente a rischio, a meno che non siano in nazioni piccole. Il PSG la giocherà sempre per una questione legata all'indotto creato dal Qatar. In soldoni: perché le sponsorizzazioni passano da una mano all'altra del proprietario.

La realtà è che il calcio è un mondo dove tutto dev'essere lecito. O meglio, se uno sceicco vuole spendere 10 miliardi in perdita per rafforzare l'AlbinoLeffe... Qual è il problema? Essere super ricchi? Concorrenza sleale? Tutto il mondo dell'arte è andato avanti con i magnati, in questo Raiola ha sempre avuto ragione quando paragonava i suoi giocatori a degli affreschi. Non hanno prezzo se non quello dato dal mercato e se posso chiedere 10 milioni all'anno per Donnarumma, io li devo potere chiedere. Poi ci sarà chi di dovere a dire di no. Invece i club hanno deciso che, per evitare esclusioni dall'Europa come il Milan di qualche anno fa, meglio inventarsi situazioni fantasiose.

Invece la mossa giusta sarebbe quella di anticipare l'eventuale rosso in bilancio e congelarlo in un fondo per un anno. Esempio: la Juventus vuole andare in rosso di 200 milioni nel prossimo anno? Perfetto, gli vengono chiesti anticipatamente 200 milioni da mettere in un fondo che poi servirà a coprire il debito. Non è così facile, è chiaro, ma per colossi come Exor sarebbe stata la salvezza. Perché se li devi mettere prima... Non li spendi. Se invece continui a fare debiti su debiti per cercare di avere un tenore di vita che non hai, devi fare i conti con l'oste. E questo dovrebbe valere non per l'Europa, ma per i campionati nazionali. Puoi fare debito, certo, ma un debito sostenibile: non che se fatturi 400 milioni ne spendi 600 e poi ti trovi a dovere modificare bilanci perché non sei sostenibile.

Sarà un'estate calda per gli allenatori. Nella scorsa stagione le prime otto non hanno cambiato di una virgola, ma è chiaro che questa non sarà la stessa cosa. Allegri rischia dopo il pareggio con il Nantes, dovesse uscire dall'Europa League sarebbe un grosso problema. Inzaghi piace e non piace agli interisti e tutto dipenderà dal finale di stagione, mentre Mourinho sembra avere un piede fuori dalla porta, magari per un ritorno in Premier League. Pioli ha un credito molto alto ma rischia di finirlo a breve, Gasperini potrebbe anche ambire a un'altra panchina (il Genoa? La Juve? La stessa Roma?) dopo tanti anni di Atalanta: eppure le percentuali di permanenza sembrano molto più alte rispetto a qualche settimana fa, visto che la sua squadra è tornata a ingranare (e non poco). E Italiano? Bene in Conference e Coppa Italia, malocchio in campionato: chissà che non possa rientrare nel calderone. Gli unici sicuri sono Spalletti e Sarri: pur vulcanici, Lotito e De Laurentiis non cambiano quasi mai il tecnico, figuriamoci dopo gli ultimi due anni.

Sezione: Altre news / Data: Sab 18 febbraio 2023 alle 09:26 / Fonte: Andrea Losapio per TMW
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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