Una passione nata quasi per gioco, alimentata dalla curiosità di un bambino affascinato dalle statistiche sportive, oggi è diventata storia. Tullio Panza, 76 anni, è il tifoso dell’Atalanta più fedele di sempre: una vita intera spesa seguendo i colori nerazzurri ovunque, senza mai mettersi alla guida di un’auto. Il suo viaggio, durato quasi sessant'anni, si è snodato esclusivamente su treni, pullman e aerei, rendendolo un simbolo vivente della dedizione calcistica.

DAL CATECHISMO ALLO STADIO «Dopo il catechismo andavo sempre a casa di mia nonna e guardavo "Novantesimo minuto": erano proprio quelle immagini di tifosi che giravano l’Italia ad accendere la mia immaginazione», racconta Panza ricordando i suoi inizi al Corriere di Bergamo. E quando non poteva seguire fisicamente l’Atalanta, il piccolo Tullio simulava le partite a casa, figurine Panini alla mano, inventando trasferte di 90 minuti con una fantasia senza limiti.

IL RECORD DELLE 800 – La trasferta numero 800 è arrivata recentemente, a Parma: un traguardo celebrato dalla stessa società bergamasca con una speciale maglia commemorativa, che Panza guarda ancora con emozione. Eppure, paradossalmente, la prima partita fuori casa della sua vita non aveva nemmeno l’Atalanta in campo: «Fu Lecco-Venezia, avevo 14 anni, mio cugino mi portò allo stadio senza biglietto. Ricordo ancora ogni giocatore in campo». La vera scintilla arrivò però poco dopo, il 3 aprile 1966, quando assistette a un Atalanta-Varese deciso da Chicco Nova: da quel momento in poi, niente sarebbe stato più lo stesso.

UNA PASSIONE CONTAGIOSA – Per seguire la Dea servivano anche complici, e il primo fu proprio il suo capo al lavoro, Pino Pozzoni, storico presidente del Club Amici dell’Atalanta: «Avere il datore di lavoro tifoso era un vantaggio unico, ottenere i permessi per le trasferte era molto più facile», scherza Tullio, ricordando le avventure vissute insieme.

RICORDI DA CAROVANA – Tra le mille avventure c'è quella leggendaria del 29 giugno 1977, quando una carovana di 143 pullman, con oltre settemila tifosi nerazzurri, invase Genova per lo spareggio-promozione con il Cagliari: «Una notte indimenticabile, un ritorno trionfale, e un viaggio interminabile fino all'alba». Non mancano nemmeno momenti difficili, come la trasferta a Catania quando perse il volo di ritorno: «Il presidente Ruggeri mi comprò un nuovo biglietto per il giorno dopo, ma ero preoccupato perché non potevo avvisare casa».

L'EMOZIONE DEL TROFEO – Ma il momento più bello, Tullio lo ricorda tra le lacrime, è la finale di Europa League a Dublino: «Vedere dal vivo un trofeo vinto dalla mia squadra è stato il coronamento di una vita».

UN VIAGGIO SENZA FINE – Ancora oggi, quaderni alla mano, Panza annota meticolosamente ogni partita. E la promessa è chiara: «Finché avrò forza, continuerò ad andare allo stadio. Il Covid è stata l’unica vera barriera, perché il calcio non è la stessa cosa visto davanti a un televisore. Lo stadio è concentrazione, emozione, amicizia».

Tullio Panza, l’uomo delle 800 trasferte, è la prova vivente che il calcio non è solo una passione, ma un percorso capace di trasformarsi in leggenda.

Sezione: Altre news / Data: Lun 30 giugno 2025 alle 15:54
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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