Sono il nostro punto di riferimento, per questo spesso parliamo di loro. Durante il campionato, a volte, passano in secondo piano per poi diventare protagonisti assoluti, anche più dei propri Presidenti, quando arriva il calciomercato. Ci sono due diverse categorie di Direttori: lo sportivo, che si occupa solo della parte tecnica, anche se queste figure sono in forte calo, ed il generale che va dall'aspetto finanziario alla gestione dello spogliatoio, vero punto di riferimento dell'allenatore. Ne abbiamo individuati 10, quelli che fanno girare l'economia del nostro calcio. Non inseriamo Adriano Galliani, perché lo consideriamo assolutamente fuori dalla cerchia di Ds e Dg.
Ecco la lista: Sabatini (Roma), Marino (Atalanta), Lo Monaco (Palermo), Gasparin (Catania), Bigon (Napoli), Marotta (Juventus), Branca (Inter), Larini (Udinese), Pradè (Fiorentina), Leonardi (Parma), Sartori (Chievo Verona) ed Antonelli (Siena)

Walter Sabatini è sinonimo di competenza ed affidabilità. Uno dei migliori occhi sul mercato nazionale ed internazionale, riesce a catturare la preda un attimo prima del concorrente. Roma è la sua grande occasione, dopo aver lavorato con presidenti instabili come Lotito e Zamparini. Un esempio da seguire per tutti quei giovani che intraprendono l'avventura dello scouting. Meno esperto nei rapporti gestionali e comunicativi, in passato ha pagato soprattutto questa seconda faccia della medaglia.

Pierpaolo Marino è stato il simbolo della rinascita del nuovo Napoli. Dalle sue intuizioni è nato il miracolo De Laurentiis, lui che a Napoli doveva tornare nel 2005 ma con i Pozzo. De Laurentiis se ne "innamorò" e gli diede da gestire l'intero mondo partenopeo. Lavezzi, Hamsik, Gargano, De Sanctis, Zuniga, Cannavaro e tutti gli altri sono figli di Marino. A Bergamo ha trovato l'ambiente ideale, anche se bisogna rispettare delle tappe prima di diventare grandi di colpo. Sempre meno Direttore Sportivo, sempre più Direttore Generale. A Zingonia controlla anche se funziona il cavo della televisione nella sala pranzo (non è una battuta giornalistica n.d.r.)

Pietro Lo Monaco, unico nel suo genere. Al mondo crediamo che poche persone siano capaci di gestire in questa maniera la Sicilia! Da Acireale a Catania, da Messina a Palermo. Adesso la sua scommessa più grande: rilanciare i rosanero. Ottima macchina organizzativa in giro per l'Italia, tra i suoi uomini c'è anche Ivano Pastore, è fortissimo in Argentina, dove ha talpe in ogni angolo. La sua vittoria più grande non è stata però calcistica: Torre del Grifo.

Sergio Gasparin a Catania è l'esempio di chi può ricoprire due ruoli in uno. Arrivato come Direttore Generale è di fatto anche Ds, insieme a Nicola Salerno. Da Udine si è portato Cristian Argurio, uno che i giovani li capisce prima degli altri. Bravo sotto il punto di vista finanziario, è anche un grande intenditore di calcio. Pulvirenti non poteva fare scelta migliore per il dopo Lo Monaco.

Riccardo Bigon a Napoli è l'uomo di Walter Mazzarri. Un po' team manager un po' Direttore Sportivo. Va in panchina più per scaramanzia del tecnico che per competenza. È l'uomo macchina di Aurelio De Laurentiis, ma per essere giovane sta facendo passi importanti. La domanda è un'altra: se Mazzarri dovesse andare via da Napoli anche lui andrà, di conseguenza, via?

Giuseppe Marotta ha vinto con i fatti e non con le parole. Lo Scudetto, la Supercoppa italiana ed i colpi giusti che hanno fatto svoltare la Juventus. Pirlo, Vidal, Asamoah, Pogba e Isla. Lì il Direttore ha svoltato. Oggi è il leader indiscusso di un mercato privo di idee. Giusto dire che lui ha un budget che gli altri si sognano.

Marco Branca sta all'Inter come l'Inter sta all'Europa: una volta sì, una volta no. Su Cassano lui e Moratti hanno visto lungo, bravi su Handanovic ad aver preso il miglior portiere in Italia senza strapagarlo, ma in passato ha dimostrato lacune clamorose. Buon Direttore ma non da Inter ad altissimi livelli.

Fabrizio Larini, ad Udine, è la rivelazione di questi ultimi anni. Capacità, serietà, competenza e completezza. Insieme a Gino Pozzo, che detta le linee guida, si è scoperto il miglior Ds possibile per una piazza ed una società come quella friulana. Autorevolezza allo stato puro e collaboratori formidabili come Policano e Carnevale, senza tralasciare gli ottimi rapporti con un grandissimo agente quale Vagheggi, in questo momento tra i primi 3 procuratori italiani. Ogni anno scelte giuste e cessioni mai svalutate.

Da Roma a Firenze ha dimostrato di capire di calcio e di fare affari anche senza portafogli. Daniele Pradè è uno dei maggiori esperti di calcio del nostro campionato. Gli americani a Roma lo hanno sottovalutato solo perché considerato uomo dei Sensi. A Firenze ha gettato con Montella le basi per un futuro solido. Con lui vinci e non spendi. Un paradiso per i Presidenti.

Pietro Leonardi non ha bisogno di biglietti da visita. Sarebbe l'ora che qualche grande si accorgesse di lui, con tutto il rispetto per Parma. Per gli allenatori è una garanzia, sul mercato è rispettato ed è tra i principali scopritori di talenti del nostro campionato. Figlio della scuola di Moggi, ha saputo sfruttare tutte le possibilità che gli sono capitate in carriera. Bravo nella gestione finanziaria, è il vero punto di forza di questo Parma.

Giovanni Sartori, un Direttore Sportivo fuori dalla norma. Si vede dal martedì al sabato, poi la domenica va in giro per l'Italia e l'Europa ma non vede mai la sua squadra. Se non è il numero 1 poco ci manca. Un genio del calcio, ecco il vero segreto del Chievo. Altro che Campedelli, che si vede allo stadio solo la domenica. Bravissimo negli affari. Non cede prima di aver soffocato la società che vuole fare affari con lui. Luminare.

Tornato in corsa dopo le esperienze di Ascoli e Torino Stefano Antonelli ha costruito a Siena un'ottima squadra nonostante la penalizzazione. Ha fiuto e genialità. Da ex agente Fifa a dirigente affermato. Ne sa una più del diavolo, scaltro ed arguto. Se il Siena si salverà, sarà stato soprattutto merito suo. Se retrocederà, significherà che non avrebbe potuto fare di più. Di certo merita una scrivania importante. Il difetto? Un carattere spigoloso che a volte è la vera forza, in questo mestiere.

Sezione: Altre news / Data: Lun 29 ottobre 2012 alle 14:00 / Fonte: di Michele Criscitiello (TMW)
Autore: Redazione TA / Twitter: @tuttoatalanta
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