È tempo di bilanci e riconoscimenti in casa Atalanta: Tony D'Amico, direttore sportivo della Dea, riceverà per la seconda volta il premio "Franco Janich" come miglior DS della Serie A, organizzato da Adicosp, l'Associazione Italiana Direttori e Collaboratori Sportivi. Ai nostri microfoni esclusivi di TuttoAtalanta.com Alfonso Morrone, presidente dell'associazione, racconta la motivazione del riconoscimento, il ruolo centrale del modello bergamasco e anticipa alcuni dettagli sull'attesissimo Gran Galà del prossimo 5 maggio allo Sheraton Parco de' Medici di Roma.
Presidente Morrone, cosa rappresenta Adicosp e quale ruolo svolge nel calcio italiano?
"Adicosp nasce nel 2017 per rappresentare in ambito federale e politico direttori sportivi, segretari e collaboratori, dalla Serie A fino ai dilettanti. Con grande soddisfazione, abbiamo contribuito al riconoscimento giuridico della figura del direttore sportivo, sancita definitivamente dal Decreto Legislativo 36 del 2021. Questo passaggio storico è il risultato di anni di lavoro e confronto con le istituzioni".
Il 5 maggio premierete Tony D'Amico. Quali le ragioni di questo riconoscimento bis?
"D'Amico è il primo direttore sportivo che verrà premiato due volte da Adicosp, prima quando era a Verona e ora per l'eccellente lavoro svolto a Bergamo. Lo abbiamo scelto nuovamente perché incarna il professionista moderno: discreto, umile, ma decisivo. Dietro ai successi recenti dell'Atalanta c'è indubbiamente il suo lavoro, fatto di intuizioni e scelte strategiche precise".
Quanto è importante il modello Atalanta nella formazione dei nuovi dirigenti sportivi?
"Il modello Atalanta è per noi un riferimento assoluto. Nei nostri corsi di formazione portiamo Bergamo come esempio di gestione sostenibile, capace di abbinare risultati sportivi di altissimo livello a solidità economica e progettualità. È un paradigma riconosciuto a livello internazionale e che noi vorremmo esportare nel resto del mondo".
Quali altre figure premierete durante la serata?
"Oltre ai direttori sportivi, premiamo ogni anno personalità che contribuiscono a vario titolo al mondo del calcio. Quest’anno ci sarà spazio anche per l'arbitro internazionale Daniele Orsato e, per il settore legale, verrà premiato l'avvocato bergamasco Cesare Di Cintio. Una scelta significativa che evidenzia ancora una volta il valore e l'influenza della città di Bergamo nel panorama calcistico italiano".
Perché avete deciso di intitolare questo premio a Franco Janich?
"Franco Janich non è stato solo un grande direttore sportivo, ma un autentico precursore. Ha aperto la strada ai dirigenti moderni, creando un modello professionale che ancora oggi è di ispirazione. Tra l’altro, Janich ha militato nell'Atalanta negli anni '50: il legame storico tra la sua figura e Bergamo rende questo premio ancor più speciale".
Lei è anche presidente della Federazione internazionale direttori sportivi. Quali obiettivi avete?
"La federazione internazionale nasce per esportare il modello italiano, che è unico al mondo per regolamentazione e formazione della figura del direttore sportivo. Attualmente siamo sette federazioni, inclusa Italia, Spagna, Portogallo, Svizzera, Brasile, Perù e Capo Verde. Vogliamo ampliare ulteriormente la nostra rete, per dare sempre più dignità e riconoscimento a una figura fondamentale del calcio moderno".
Qual è il suo punto di vista sulla recente regolamentazione degli agenti sportivi?
"Sono convinto che serva una mediazione tra l’ambito sportivo e quello statale. Attualmente ci sono due binari paralleli, con leggi sportive internazionali da una parte e normative statali dall'altra. È fondamentale arrivare a un punto di incontro, evitando inutili contrapposizioni. Inoltre, dopo il successo del riconoscimento del DS come lavoratore sportivo, credo sia giunto il momento di rendere anche la figura del direttore sportivo una professione regolamentata per legge, come avviene per avvocati, commercialisti e notai. Ne ho parlato con il presidente Gravina e con il Ministro Abodi, e ho trovato da parte loro grande apertura".
Come vede il futuro di Tony D'Amico?
"Credo fermamente che D’Amico abbia già raggiunto altissimi livelli, ma che abbia ancora enormi margini di crescita e un futuro radioso davanti a sé. Sono certo che continuerà a lasciare il segno nel panorama calcistico italiano e non solo".
La premiazione del prossimo 5 maggio sarà dunque una celebrazione del meglio del calcio italiano, con Bergamo ancora protagonista grazie a Tony D’Amico e Cesare Di Cintio. La serata, che sarà condotta da Simona Rolandi e Jacopo Volpi, rappresenta ormai un appuntamento imperdibile nel panorama calcistico italiano, ricordando anche il talento e la passione di figure storiche come Franco Janich.
L'Atalanta ancora sotto i riflettori: da D’Amico a Di Cintio, Bergamo si conferma capitale del calcio italiano.
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