Le pagelle della Spagna (a cura di Marco Pieracci)
Simon sv - Nell'area di rigore iberica non vengono rilevate tracce italiane, così quasi ci si dimentica della sua presenza in mezzo ai pali. Non giudicabile.
Carvajal 6,5 - Collezionista seriale di titoli, a 32 anni suonati vuole togliersi lo sfizio del primo Europeo con la maglia della Roja. La spinta è costante.
Laporte 6,5 - L'unica novità di formazione rispetto all'esordio con la Croazia, torna titolare nel cuore della difesa, sembra non esserne mai uscito.
Le Normand 6,5 - Non un fulmine di guerra nei recuperi, per come si mette la partita stasera non c'è bisogno. Sfiora il raddoppio di testa.
Cucurella 6,5 - Tanto scapigliato nel look, quanto disciplinato in campo. Tiene facilmente un Chiesa in tono minore, si sovrappone bene.
Pedri 6,5 - Stagione vessata da problemi fisici, adesso però pare scoppiare di salute: tortura Jorginho, tra le linee si ritaglia la posizione giusta per determinare. Dal 72' Alex Baena 6 - Sprazzi di qualità
Rodri 6,5 - Passa tutto dai suoi piedi, perché offre sempre una soluzione di passaggio pulita ai compagni che sanno di attraccare in un porto sicuro.
Ruiz 7 - Pensiero orientato in verticale, gioca a testa a alta senza farsi prendere dalla frenesia quando è sotto pressione e tira da fuori. Altra prestazione maiuscola. Dal 90'+4 Merino sv
Yamal 6,5 - Come un bimbo al parco, si diverte. Dimarco non riesce a badarlo. La prima giocata è da playstation, sfiora il gran gol a giro. Dal 72' Ferran Torres 6 - Movimenti più codificati, comunque efficaci.
Morata 6,5 - Attacca la profondità da numero 9, rifinisce come un 10: gli manca soltanto di buttarla dentro, ci va vicino contribuendo al vantaggio. Dal 77' Oyarzabal sv
Williams 7,5 - Una spina nel fianco della difesa azzurra, saluta subito dallo specchietto Di Lorenzo. Potrebbe segnare di testa, si riscatta propiziando l'autogol di Calafiori. Dal 77' Ayoze 6,5 - Si accanisce sul capitano del Napoli, Donnarumma gli nega due volte la rete.
Luis De La Fuente 7,5 - Dopo aver concesso il palleggio alla Croazia, decide di ripristinare le vecchie abitudini: mette alle corde l'Italia dal primo all'ultimo minuto con la specialità della casa. Copione identico a quello di tre anni fa quando in panchina c'era Luis Enrique, però stavolta il risultato finale è diverso. Agli ottavi da primo, lo scarto minimo è l'unico cruccio.
Le pagelle dell'Italia (a cura di Raimondo De Magistris)
Donnarumma 9 - Prestazione clamorosa, almeno quattro grandissimi interventi. Para di tutto, proprio come nell'Europeo di tre anni fa. Poi viene beffato da un suo compagno di squadra.
Di Lorenzo 4 - Non c'è partita, purtroppo. Quando Nico Williams accelera sembra una Ferrari, lui lo insegue con un'utilitaria: il duello è impari.
Bastoni 5.5 - Prova come può a guidare la difesa azzurra, ma se la Spagna vince di misura è soprattutto perché di fronte c'era un grande Donnarumma. E perché Pedri e compagni si son divorati qualche occasione di troppo.
Calafiori 5 - Ha tenuto botta per quel che era possibile fino allo sfortunato autogol. Episodio determinante, purtroppo, all'interno di una prestazione non malvagia.
Dimarco 5 - A differenza di Di Lorenzo non esce bullizzato dal duello con Yamal. Ma ne esce comunque male: quando parte con le sue serpentine il campioncino del Barcellona è imprendibile.
Jorginho 4.5 - Da vertice basso non ha la giusta fisicità per mettere in difficoltà il palleggio spagnolo. Pronti via e si perde Pedri che, per sua fortuna, non riesce a battere Donnarumma. Prova a intercettare le linee di passaggio spagnole, si arrabatta come può per aiutare in fase difensiva. Ma non è la sua partita. Dal 46esimo Cristante 6 - Entra bene in campo, da una sua iniziativa sulla fascia destra nasce la prima vera occasione interessante dell'Italia.
Barella 5 - E' colui che in transizione dovrebbe fare la differenza ma stasera è troppo impreciso. L'intensità della Spagna lo agita e lo manda in tilt.
Chiesa 5 - Un paio di folate immediatamente stanate dalla difesa della Spagna. Un tiro, il primo dell'Italia, allo scadere della prima frazione. Troppo poco. Dal 64esimo Zaccagni 5 - Non cambia la musica col suo ingresso in campo.
Frattesi 4.5 - Troppo leggero per reggere il confronto con la fisicità spagnola. Tre pressing asfissiante e difesa molto alta, non ha mai la possibilità di mettersi in moto. Dal 46esimo Cambiaso 5 - Entra per dare maggiore copertura a Di Lorenzo: non ci riesce.
Pellegrini 5 - Carvajal è giocatore d'intelligenza calcistica superiore e lui non gli prende mai il tempo. Disorientato, non entra in partita nemmeno da trequartista. Dall'82esimo Raspadori.
Scamacca 5 - I compagni vorrebbero appoggiarsi a lui, ma non lo trovano quasi mai. Gioca isolatissimo, alle prese con un costante e svilente uno contro due. Dal 64esimo Retegui 5 - Entra e dopo una manciata di minuti arriva tardi su un cross di Cristante: poi non la vede mai.
Luciano Spalletti 5 - Ha provato a sfidare la Spagna nel suo terreno uscendone con le ossa rotte. L'1-0 finale non rende giustizia al dominio delle Furie Rosse
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