A TMW Radio è l'ora de L'Editoriale. Ospite di oggi il giornalista Fabrizio Ponciroli.
Juve, le impressione su Thiago Motta?
"Nn ah sbagliato una singola parola. E' stato preciso, non si è nascosto, è sempre riuscito ad evitare polemiche e soprattutto mi sembra che abbia ben chiaro cosa il popolo si aspetti da questa Juve, che sia subito protagonista. Dalle dichiarazioni mi pare che abbia veramente capito cosa significa essere allenatore della Juve e mi dà serenità per il futuro. Parla di nuova era, di essere protagonista, sono sorpreso ma positivamente".
Parla di ciclo molto interessante, di zero alibi e nessun limite. E ha parlato anche dei casi più spinosi:
"Preciso, neanche una parola fuori posto. Un'attenzione corretta nei confronti di chi dovrà allenare. Sono convinto che Motta si sia inserito al meglio e sono stupito di questo, perché è vero che è stato un giocatore di primissimo livello e la pressione delle big le conosce, ma da allenatore non aveva ancora fatto il grande passo. Possiamo dire che è pronto".
Giuntoli ha parlato di strategie, senza nascondersi:
"Mi aspetto un altro colpo alla Giuntoli come Cabal, perché Koopmeiners la vedo dura perché l'Atalanta non scende dal prezzo chiesto. E non credo che la Juve voglia investire una cifra così elevata. Giuntoli sa tirare fuori il coniglio dal cilindro, credo che possiamo stare sereni. Il mercato della Juve finora è eccezionale, sono sicuro che arriveranno altri giocatori importanti. E' una ottima squadra già adesso. Stiamo vedendo ora il vero Giuntoli. Se devi ripartire, devi disintegrare il tuo passato".
Calafiori, salta il passaggio all'Arsenal. Lui o Todibo allora?
"Le visite mediche super accurate che vengono fatte hanno evidenziato questa cosa dell'infortunio. Non so se sia più a rischio di altri ma questo condiziona, anche a livello di quotazione. Ora andare a chiedere 40-50 mln alla Juve o ad altri è difficile, perché se l'Arsenal si è tirato indietro un motivo c'è. Io offrirei la metà, altrimenti il rischio è troppo elevato. Ok il rischio ma 50 mln sono un azzardo. Se dovesse rimanere a Bologna un altro anno sarei felicissimo, si fa la Champions con la squadra che lo ha portato a questi livelli".
Chiesa e Soulé in uscita dalla Juve. Cosa fare?
"Su Soulé dico che la questione è delicata. E' un talento e non vorrei darlo a un'avversaria diretta. Ma è vero anche che la Juve ha bisogno di cedere, non posssiamo pensare che Giuntoli acquisti senza vendere ora. Soulé è uno che ti garantisce un certo ingresso economico. Io sarei molto contento se restasse in Italia, De Rossi a Roma lo esalterebbe. Da tifoso Juve mi darebbe invece fastidio vederlo qui. Però credo che la cessione sia inetivabile e la differenza la faranno i soldi. Basta che poi i soliti tifosi non se ne escano fuori con frasi tipo 'come fai a cedere uno come lui?', visto anche con Dybala. Giuntoli sa che è un potenziale crac ma serve anche denaro per bussare ad altre porte".
Roma indietro sul mercato?
"Sì, sono convinto che Soulé sia per pararsi sulla questione Dybala, perché De Rossi sa che il ragazzo spesso si fa male e ha bisogno di un altro giocatore di fantasia che possa sostituirlo. Indietro sul mercato non so, la Roma è già ben strutturata e De Rossi mi sembra un uomo che sa perfettamente adeguarsi alla rosa che ha a disposizione. Mi sembra che stia aspettando l'occasione giusta piuttosto. Alla fine verrà fuori una bella squadra".
Lazio che saluta Immobile:
"Il saluto era necessario, per un discorso anagrafico e di motivazioni. E' una boccata d'ossigeno per tutti, soprattutto per Immobile, che fa una scelta complicata ma giusto. All'estero si rimette in gioco. E' sempre stato troppo criticato, un po' come Morata, sono state sempre sottolineate le mancanza piuttosto che i pregi. Ci sono stati momenti di difficoltà, è vero, ma ha sempre fatto gol. E se sei un centravanti non mi sembra un aspetto negativo. Troppo criticato ma è giusto che sia andato all'estero. E' la soluzione giusta per tutti".
Napoli, Conte prova a buttare un po' d'acqua sul fuoco:
"Primi segnali di ridimensionamento? Conte la sa lunga, è per motivare la squadra e tirare fuori ancor di più dai suoi. Ha elementi non del livello che vorrebbe avere, ne sono sicuro, ma ci vuole tempo, soldi e risultati prima di convincere ADL a fare patti importanti. E la questione Osimhen è un problema grosso. Tutti erano certi che a questo punto fosse già altrove, invece ce l'hai ancora lì. E' una grana e Conte non adora queste situazioni, anche perché gli blocca l'arrivo di Lukaku. Fare una preparazione senza attaccante è come un lavoro a metà. Conte poi studia alla perfezione gli schemi. Ora hai gli altri ma non il tuo attaccante. Forse vuole Lukaku perché già lo conosce. Osimhen è una grana e non facile da risolvere. Colleghi francesi ne parlano bene di Osimhen ma non è Mbappé. SOprattutto agli occhi della gente. Che fa il PSG, si svena per un ottimo attaccante? Non so. Per me 100 mln sono troppi".
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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