È difficile resistere al richiamo dell’Arabia Saudita, soprattutto quando la posta in gioco sfiora cifre astronomiche. Mateo Retegui, centravanti protagonista dell’ultima Serie A con l’Atalanta e ora diretto all’Al Qadsiah, non ha potuto rifiutare. Eppure, la sua nuova avventura non lo allontanerà dalla Nazionale italiana, perché Gennaro Gattuso ha già deciso: Retegui sarà convocato anche giocando lontano dall’Europa.
L’ITALIA CHE VERRÀ - Per l’Italia, oggi, Retegui non è soltanto uno dei tanti attaccanti. Insieme a Moise Kean e Gianluca Scamacca compone un tridente ideale che Gattuso immagina già al prossimo Mondiale. E se Lorenzo Lucca e il giovanissimo Pio Esposito premono alle loro spalle, Retegui resta una pedina fondamentale, capace di segnare tanto in Serie A e di convincere anche in azzurro.
IL PRECEDENTE RONALDO - Si dirà che giocare in Arabia Saudita potrebbe abbassare l’intensità competitiva, ma Cristiano Ronaldo insegna il contrario. Il fuoriclasse portoghese, approdato a Riyadh nel 2023, ha continuato a dominare anche con la Nazionale, segnando oltre 20 reti in poco più di due anni. Un esempio forse unico, certo, ma che rende più semplice immaginare Retegui ancora protagonista anche lontano dall’Europa.
IL CALCIO CAMBIA - Negli staff delle nazionali europee, la questione Arabia non sorprende più: Brozovic con la Croazia, Ruben Neves col Portogallo, Demiral con la Turchia, e persino Toney con l’Inghilterra continuano a essere convocati regolarmente. Diverso è forse il caso di Milinkovic-Savic, apparso in calo rispetto ai tempi della Lazio. Retegui, tuttavia, sembra avere una determinazione diversa, e l’Italia punta ancora forte su di lui.
LA SCELTA DI MATEO - «Retegui crede molto nel progetto azzurro», fanno sapere dallo staff della Nazionale - scrive La Gazzetta dello Sport -. E non potrebbe essere altrimenti per un ragazzo che ha rinunciato a vestire la maglia dell’Argentina, suo paese natale, proprio per sposare il progetto dell’Italia. Il Mondiale 2026 è troppo importante per essere sacrificato, e Gattuso, che segue con attenzione il calcio saudita, non vede ostacoli insormontabili alla convocazione dell’attaccante.
TRA RISCHI E CERTEZZE - Certo, il trasferimento in Arabia può presentare difficoltà logistiche e di adattamento atletico: viaggi lunghi, ritmi differenti. Ma Retegui ha dimostrato di saper reggere pressioni e sfide, mentre Kean, tentato anch’egli dagli arabi, per ora sembra voler restare alla Fiorentina, deciso a confermare l’exploit della passata stagione. Scamacca, intanto, sta completando il recupero e presto sarà a disposizione di Gattuso.
IL DOMANI È OGGI - Con l’Arabia Saudita pronta a prendersi sempre più stelle del calcio mondiale, il futuro sembra già scritto. Ma l’Italia è pronta a raccogliere la sfida e a trasformare la minaccia in opportunità. Retegui sarà probabilmente il primo di una lunga serie, ma non perderà mai di vista l’azzurro: Gattuso ci crede, l’Italia ci spera. E il Mondiale potrebbe essere la prova definitiva.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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