Ai piedi del Vesuvio è stata festa grande per l’Atalanta di Colantuono, accolta la sera stessa a Bergamo da un pubblico delle grandi occasioni, tra cori e fumogeni che illuminavano l’aeroporto. Accolti come degli eroi, insomma. Dieci giorni dopo ai piedi di un altro vulcano, l’Etna, è stata scritta tutta un’altra storia… da dimenticare. Tanta delusione per quei pochi tifosi che, a più di mille chilometri di distanza, la partita l’hanno seguita dagli spalti del Massimino. Stessa, e tanta, delusione anche per chi l’ha seguita sul divano di casa. Due gol subiti e tre punti persi per strada che segnano l’allontanamento, almeno momentaneo, di quella salvezza matematica che porterebbe un sospiro di sollievo in casa nerazzurra. Quei quaranta punti che ogni anno decretano l’aritmetica, non bastano più. Per parlare di salvezza bisogna fare ancora qualche passo in avanti e approfittare delle prossime due gare ravvicinate tra le mura amiche con Chievo e Fiorentina, non sarebbe così male, visto che il calendario riserva tre partite da brivido nella corsa finale di questa stagione.
Non può mancare l’analisi del mister al termine della partita, che commenta così la prestazione dei suoi ragazzi: “ Non abbiamo fatto male, siamo stati poco attenti in occasione del primo gol messo a segno dal Catania … ha cambiato l’andamento della sfida”.
Sarà stato pure un eurogol quello di Gomez, un capolavoro che ha spianato la strada agli etnei per mettere in cassaforte il bottino che fa sognare quell’Europa sempre più vicina, condito dal secondo centro della serata firmato Seymour, ma l’Atalanta, chissà poi per quale motivo, non è stata capace di reagire. Dimenticare al più presto questa serata dal gusto amaro e guardare avanti, sono sicuramente le cose giuste da fare per agguantare quanto prima quell’obiettivo troppo importante da farsi sfuggire.
 

Sezione: La Dea in Rosa / Data: Dom 22 aprile 2012 alle 15:00
Autore: Sabrina Pedersoli
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