Un’altra stagione è da lasciare alle spalle. Un resoconto di ogni esperienza, bella o brutta che sia, è doveroso scriverlo. Partiamo dal principio, da quel giorno d’estate che ha segnato l’inizio dell’incubo calcio scommesse, che ha coinvolto quello che tutti consideravano capitano fuori e dentro al campo, ma di cui oggi nessuno vuol sentir parlare. Un capitolo nero non solo per la storia dell’Atalanta, ma per il mondo del calcio intero, quel mondo in cui solo i tifosi sanno veramente cosa significa l’attaccamento alla maglia e la fedeltà alla propria squadra. È ormai lontano e solo un ricordo quel giorno di luglio in cui Cristiano Doni dichiarava la sua estraneità, poi però tutti sappiamo come è andata a finire. Per fortuna c’è stato il campo a regalare un sorriso ai suoi tifosi.
Si partiva con sei punti di penalizzazione e un percorso troppo in salita; nessuno, o quasi, avrebbe mai scommesso sulla stagione che invece mister Colantuono e i suoi ragazzi hanno portato a termine in modo eccellente vista la complicata situazione. Sono state tante le emozioni raccolte in quei 46 punti, che in realtà sarebbero 52, e chi non ha pensato che magari l’Europa poteva essere sfiorata almeno con un dito? Qualcuno poi pensa che senza quei sei punti in meno, l’Atalanta non sarebbe partita col piede sull’acceleratore e avrebbe condotto un campionato tutto sommato tranquillo. Sono tutte opinioni, la realtà dei fatti parla chiaro: la Dea si è salvata con tre giornate d’anticipo e non è poco. Potremmo raccontare passo a passo questo campionato e renderci conto che le soddisfazioni sono state davvero tante. Certo, qualche ostacolo l’ha incontrato pure l’Atalanta: non possiamo dimenticare gli infortuni, qualche ingiustizia arbitrale spesso replicata da società e tifosi ed infine la scomparsa improvvisa di Piermario Morosini, una tragica notizia che ha coinvolto tutti, tanto che subito il mondo atalantino si è attivato affinchè la Curva Sud portasse il suo nome.
Ma come abbiamo detto, almeno in campo, le gioie sono state tante. Una su tutte quell’inaspettata vittoria ai piedi del Vesuvio, con tanto di festa all’aeroporto per accogliere i nerazzurri come fossero degli eroi. E poi ancora le vittorie con Cesena e Roma, stavolta tra le mura di casa e coronate da una valanga di gol. In tutto questo non dobbiamo scordarci dell’intervento dei tifosi, che si sono impegnati ogni domenica per colorare lo stadio e dare sostegno ai propri beniamini. Come non ricordare una delle ultime coreografie in cui comparivano delle gigantesche maglie con i nomi delle bandiere, di quei campioni che hanno scritto la storia dell’Atalanta? O ancora tutti gli striscioni nerazzurri che hanno accompagnato l’ingresso in campo? Questa salvezza insomma è di tutti, ognuno a modo suo ha dato un contributo.
La stagione si è conclusa, un’altra pagina di Atalanta è stata scritta. Nell’attesa di ricominciare con il prossimo ritiro precampionato, iniziano le vacanze, questa volta più che mai meritate.
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