C’è un’Atalanta che corre, pressa, lotta e non perde mai. Ma c’è anche un’Atalanta che, pur restando imbattuta, fatica a decollare. Il pareggio a reti bianche con la Lazio fotografa alla perfezione questa doppia anima: una squadra che convince a metà, che alterna momenti di intensità feroce a pause inspiegabili, e che per ora resta ancorata all’ottavo posto, pur a soli cinque punti dalla vetta. L’imbattibilità, unica in Italia e condivisa in Europa solo con il Bayern Monaco, è una medaglia da esibire con orgoglio. Ma cinque pareggi in sette partite rischiano di diventare un limite più che un vanto: senza vittorie, il passo non basta per tenere il ritmo delle prime.

IL PARADOSSO DEL TRIDENTE – Per la prima volta in stagione l’attacco atalantino è rimasto a secco - scrive L'Eco di Bergamo -. Il dato diventa significativo perché coincide con la seconda gara consecutiva del “tridente leggero”, la formula su cui Juric ha voluto insistere per esaltare tecnica e imprevedibilità. L’esperimento di Lookman centravanti, però, non sta producendo gli effetti sperati: il nigeriano si accende quando torna largo, ma fatica a interpretare il ruolo di riferimento offensivo. Sulemana, invece, tende a occupare gli stessi spazi, finendo per ostacolarlo. L’idea del “mini-tridente” resta affascinante, ma per ora limita il potenziale del giocatore più determinante della Dea. Forse servirà tornare alle origini, con Lookman libero di agire sulla fascia e con un riferimento più fisico in area.

LE ALTERNATIVE IN ATTACCO – Le opzioni non mancano. De Ketelaere ha dimostrato di poter giocare da punta vera, garantendo centimetri e visione di gioco. Krstovic si è adattato con grande applicazione e meriterebbe continuità, mentre Scamacca, tornato in panchina ma ancora non al top, rappresenta la speranza più concreta per restituire profondità e peso offensivo. Juric, dal canto suo, va riconosciuto per la volontà di sperimentare e valorizzare tutti i suoi uomini, anche se qualche scelta ha lasciato perplessità: su tutte, il cambio di Lookman nel momento migliore e l’assenza di Samardzic, tra i più in forma del gruppo.

DE ROON, SEGNALE O TURNOVER? – Un altro tema forte è l’esclusione di Marten de Roon, simbolo di leadership e fedeltà atalantina. A 34 anni, il capitano non è più intoccabile: Juric gli ha preferito Pasalic, connazionale e uomo di fiducia, accanto a un Ederson inamovibile. Un segnale del tempo che passa, ma anche della nuova abbondanza in mediana, dove si affacciano soluzioni di qualità come Musah e Brescianini. Per de Roon si tratta probabilmente di un normale avvicendamento, ma l’immagine di un’Atalanta con più alternative e rotazioni resta uno dei punti di forza di questa nuova era.

IL PARADOSSO DEI PAREGGI – Juric non si nasconde: «Meritiamo più punti», ripete da settimane. Una tesi forse discutibile nelle prime giornate, ma più solida oggi, dopo le prove contro Como e Lazio, dove la Dea ha creato tanto ma raccolto poco. L’imbattibilità è un segno di forza, ma anche un’illusione se non porta in dote vittorie: il rischio è trasformarsi in una squadra “da punteggio medio”, solida ma prevedibile. La svolta deve arrivare nel rendimento offensivo, perché i numeri difensivi – appena cinque gol subiti – raccontano invece di una squadra matura e ben organizzata.

VERSO LA CHAMPIONS – Il calendario, ora, mette di fronte sfide decisive. Mercoledì arriva lo Slavia Praga in Champions, una vittoria che potrebbe già ipotecare il passaggio ai playoff. L’Atalanta europea, finora, ha mostrato un volto diverso: brutta a Parigi ma vincente col Bruges. Contro i cechi servirà equilibrio e cattiveria, quelle qualità intermittenti che ancora separano la Dea dall’eccellenza.

FISICO E FIDUCIA – Se c’è un aspetto che non preoccupa Juric è la condizione atletica. Dopo settimane di emergenza, l’Atalanta corre di nuovo con brillantezza, come dimostrato nel secondo tempo con la Lazio. L’intensità e la tenuta fisica restano marchi di fabbrica, e potrebbero presto tradursi anche in risultati più concreti. Perché nel calcio, come nella vita, la differenza tra continuità e svolta spesso è questione di dettagli – e di un gol che finalmente spezzi l’equilibrio.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 21 ottobre 2025 alle 07:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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