C’è una certezza e un paradosso nell’inizio di stagione dell’Atalanta. La certezza è l’imbattibilità, un vanto che nessun’altra squadra di Serie A può vantare. Il paradosso, invece, è la “pareggite” cronica che ne frena la corsa: cinque pareggi in sette partite, il 71,4% dei risultati, e solo due vittorie — contro Lecce e Torino. Lo 0-0 con la Lazio ha ribadito la doppia anima della Dea di Juric, capace di restare solida ma incapace di spiccare il volo.

UN RECORD EUROPEO – Nel panorama dei top 5 campionati europei, solo due club condividono il dato nerazzurro: il Rennes in Francia e l’Elche in Spagna, entrambi con cinque pareggi ma più partite disputate (otto e nove). A fare meglio, in termini di “abbonamento al segno X”, ci riesce solo il Celta Vigo, con sette pareggi in nove giornate di Liga. Scorrendo la mappa continentale, l’Atalanta è seconda anche rispetto ai tornei di seconda fascia, con lo stesso numero di pareggi di squadre come Rio Ave, Hibernian, Kayserispor, Cercle Bruges e Slavia Praga, prossimo avversario europeo dei nerazzurri. Solo andando oltre il ventesimo posto del ranking UEFA compaiono squadre più “pareggione”, come CSKA Sofia e Varna (sette su dodici in Bulgaria) o il Neftçi Baku (sei su otto in Azerbaigian).

UN CASO RARO NELLA STORIA – Cinque pareggi nelle prime sette giornate rappresentano un’anomalia nella storia recente atalantina - descrive L'Eco di Bergamo analizzando il dato statistico -. Negli ultimi dieci anni, la Dea non era mai andata oltre i tre. Il precedente più simile risale a stagioni lontane: 1977/78 in Serie A, 1970/71 e 1987/88 in Serie B. Allora, però, la vittoria valeva due punti e i pareggi pesavano meno. In epoca moderna, solo nel 2004/05 e nel 2007/08 i nerazzurri avevano chiuso le prime sette gare con quattro segni X.

IMBATTUTA COME NEL 2000 – La parte luminosa della medaglia resta l’imbattibilità. Nella storia del club, alla settima giornata, era accaduto solo due volte: nel 2000/01 con Giovanni Vavassori e nel 2022/23 con Gasperini. Tre anni fa la striscia si fermò dopo dieci partite, ma allora non fu l’Atalanta l’ultima squadra italiana a cadere. Oggi sì: dopo la sconfitta della Juventus, la Dea è rimasta l’unica imbattuta della Serie A, come nel 2000, quando resistette fino alla nona giornata prima di arrendersi al Parma.

TRA VANTO E LIMITE – Juric può legittimamente vantarsi di aver costruito una squadra che non perde mai, ma il dato dei pareggi racconta anche di una Dea che fatica a chiudere le partite. Troppa sicurezza dietro, poca cattiveria davanti. È l’altra faccia di un equilibrio che serve, ma non basta per competere in alto. Il prossimo passo, contro lo Slavia Praga, dovrà essere quello della svolta: vincere, per tornare a far paura anche in Europa.

Sezione: I numeri / Data: Mar 21 ottobre 2025 alle 08:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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