Un Record durato 28 anni. Ventiquattro reti in Serie A con la maglia dell’Atalanta. Questo numero, che da quasi tre decenni era custodito gelosamente da Pippo Inzaghi, ora è stato finalmente raggiunto. Mateo Retegui, il centravanti argentino sbarcato a Bergamo tra lo scetticismo generale, ha toccato ieri sera contro il Lecce quota 24 gol stagionali in campionato, affiancando un mito nerazzurro che, fino ad oggi, era sembrato irraggiungibile.
UN ATTACCANTE TOTALE
Retegui non è solo gol. Nel calcio moderno, la figura del centravanti richiede qualità più complesse: altruismo, gioco di squadra, intelligenza tattica. Ieri sera, Retegui ha mostrato nuovamente tutte queste caratteristiche. È partito forte, partecipando attivamente alla manovra e aprendo più volte il campo per i compagni. Nel primo tempo, ad esempio, un suo recupero palla sulla trequarti ha dato vita a una pericolosa occasione con Ederson e Lookman protagonisti. La partita, insomma, ha evidenziato ancora una volta la sua crescita esponenziale sul piano del gioco collettivo.
UN SABATO DA BRIVIDI
E pensare che fino a poche ore prima del match la sua presenza era incerta. Durante la rifinitura di sabato, Retegui aveva avvertito un fastidio muscolare, tanto che mister Gasperini aveva rimandato all'ultimo momento la decisione definitiva sul suo impiego. Alla fine, però,
eccolo lì in campo, non solo presente ma decisivo: suo il rigore che ha permesso ai nerazzurri di raddrizzare il match, suo anche il palo di testa che avrebbe potuto regalargli una doppietta, mancata per una questione di centimetri.
DA RINCALZO A UOMO CHIAVE
Arrivato quasi per caso, in fretta e furia, dopo il grave stop di Scamacca, Mateo Retegui è riuscito in poco tempo a trasformarsi da rincalzo d’emergenza in autentico trascinatore dell'Atalanta. E lo ha fatto con la naturalezza di chi sa adattarsi rapidamente a nuovi contesti e nuove pressioni, guadagnandosi partita dopo partita la fiducia di squadra, allenatore e tifosi.
IL TRONO È VICINO
Retegui ha ancora quattro partite davanti per rendere definitiva la sua impresa personale, staccando Inzaghi e conquistando il titolo di capocannoniere. Con 24 reti è attualmente al comando, davanti a Moise Kean, fermo a quota 17. Un distacco importante, che dà al bomber nerazzurro la concreta possibilità di portare a casa un riconoscimento prestigioso che manca a Bergamo dai tempi di Superpippo.
UN FINALE DA SCRIVERE
Ora tocca a lui completare la storia: "Chapita" vuole scrivere il suo nome da solo nel libro dei record atalantini, superando definitivamente il mito di Inzaghi. E la sensazione è che sia più motivato che mai, pronto a lasciarsi definitivamente alle spalle anche il minimo dubbio sulla sua centralità nella Dea. Il prossimo appuntamento, contro il Monza, può essere già quello giusto per sigillare l'impresa.
Mateo ha già agganciato la storia, ora vuole riscriverla da solo.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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