Riprende il campionato e con esso il cammino sorprendente e burrascoso come mai nella storia della Dea. C’è una gran voglia di risollevare il nome dell’Atalanta e di farlo nell’unica maniera che questa società conosce: il campo. Domenica a Bergamo arriverà una vera e propria corazzata, la squadra detentrice del titolo: il Milan. Complice la voglia di rivalsa sull’Inter e la fine degli impegni politici dell’ex premier che ha permesso di allentare nuovamente i cordoni della borsa, la squadra rossonera è tornata a grandi livelli: ha puntato su un allenatore giovane ma con esperienza e ha effettuato grandi acquisti con delle mirabolanti operazioni di mercato ideate e abilmente dirette dall’ a.d. Galliani. In tempi recenti a Milanello sono sbarcati elementi di primissimo piano. Ibrahimovic, prelevato dal Barcellona - per 25 milioni di euro - dopo un primo anno addirittura in prestito, è finito in riva ai Navigli perché con Guardiola ormai c'era solo gelo. Robinho, grande giocoliere verdeoro che non ha fatto sentire la partenza di Ronaldinho, acquistato dal Manchester City per via del rapporto incrinato con la società inglese. Boateng, prelevato in comproprietà col Genoa e riscattato pochi mesi dopo a un prezzo favorevole. Cassano, in rotta con la Sampdoria e praticamente tesserato a parametro zero. Aquilani, uno dei più grandi talenti italiani, in prestito dal Liverpool con diritto di riscatto fissato a una cifra che di sicuro non certifica le sue grandi doti. Van Bommel, svincolato e dato per finito, si è subito imposto come colonna portante del centrocampo. Mexes, arrivato in quel di Milano a zero euro per via della scadenza del contratto che lo legava alla Roma. Infine, Nocerino, mediano stabilmente convocato in nazionale, pagato al Palermo solo 500.000 euro.
Sull’onda dell’entusiasmo di queste operazioni ora si parla addirittura dell’approdo a Malpensa di Tevez, sempre con la solita formula: prestito con obbligo di riscatto a una cifra modica rispetto al suo valore di mercato. Senza nulla togliere al talento nelle compravendite della dirigenza rossonera, i movimenti della stessa sul mercato si potrebbero definire la politica dell’avvoltoio. Ma questo atteggiamento non è da biasimare, poiché in quel mondo fatto di soldi e grandi interessi non c’è spazio per sentimentalismi e carinerie reciproche: vige la legge del più forte o al limite del più furbo. Dopo tanti anni di facce pulite e di bravi ragazzi ora la musica tra le fila rossonere è cambiata. Dopo anni in cui il diavolo è stato rappresentato da Baresi, Maldini, Costacurta, Albertini, Ambrosini, Pirlo, Seedorf, Kakà ci eravamo abituati al profilo del diavolo angelico, perbenista e sornione. Ora invece la formazione rossonera si è indemoniata sul serio: con Cassano, Ibrahimovic, Boateng, Robinho, Mexes e con un Pato sempre più smaliziato ha assunto un volto da bad boys. Riveduti e corretti, è vero, ma pur sempre con un curriculum di bravate lunghe un chilometro. L’eventuale arrivo di Tevez non farà altro che rafforzare questo nuovo look. Al Milan però queste teste calde vanno sui giornali solo per le belle giocate sul rettangolo di gioco e non più per vicende extra calcistiche o per atteggiamenti poco sportivi. Giocatori che sembrano ingestibili altrove, una volta indossata la divisa rossonera, diventano atleti modello. Tutto sembra magicamente sparire, diventano improvvisamente bravi ragazzi. Le cassanate svaniscono, i mal di pancia di Ibrahimovic si alleviano, le scorribande nei locali di Robinho e Boateng si dissolvono. Sarà il fascino della maglia rossonera, la disciplina della società di via Turati o il potere mediatico della famiglia Berlusconi che non evidenzia certe notizie? A noi comuni mortali non è dato saperlo...
LA SQUADRA
L’allenatore: ex centrocampista dai piedi buoni ma con poca voglia di correre, Massimiliano Allegri, da allenatore, è in compenso bravo a far correre i suoi giocatori. Seppur giovane il livornese ha una discreta esperienza, partito dalla C2 è approdato in serie A col Cagliari per poi passare al Milan. Mister dal modulo flessibile, si adatta alla rosa che ha a disposizione. Nelle ultime due stagioni utilizza il 4-3-1-2. Imposta un gioco bilanciato fatto di pressing alto e di grande sacrificio dei mediani che devono sempre garantire ambedue le fasi. E’ di certo uno dei migliori allenatori del panorama italiano, a suo discapito va detto che da quando è approdato a Milanello si è un po’ imborghesito.
Il portiere: Cristian Abbiati ha percorso una carriera fatta di alti e bassi. Giovanissimo, ha saputo approfittare dei colpi di testa di Sebastiano Rossi fino a prenderne il posto in pianta stabile; dopo anni positivi ha cominciato una serie di stagioni discontinue. Ha girovagato in prestito in svariate squadre facendo bene e meno bene. Da un paio di anni si è riappropriato della maglia da titolare e la sta difendendo egregiamente.
La difesa: indisponibile Nesta, al centro della difesa dovrebbero giocare il fenomenale Thiago Silva e Mexes. Il brasiliano non ha bisogno di presentazioni, è semplicemente il più forte difensore del mondo attualmente in attività. Il francese è un ottimo elemento che si sta riprendendo da una serie infinita di infortuni di grossa e lieve entità. Nelle ultime uscite è apparso un po’ incerto. Abate non è al meglio e sulla destra dovrebbe essere schierato Bonera che non ha di certo le doti offensive del biondino. Sulla sinistra sembra favorito Antonini, elemento dalle qualità di certo non eccelse ma che svolge il suo compitino con diligenza e grinta.
Il centrocampo: Van Bommel funge da frangiflutti davanti ai due centrali difensivi. L’olandese è stato determinante nell’ultimo anno nella formazione rossonera: ha messo a disposizione di mister Allegri un fisico possente, un colpo di testa eccellente e piedi discreti per far ripartire l’azione. La mezz’ala sinistra è il sorprendente goleador Nocerino, buon recupera palloni, tanta corsa e piedi grezzi sono le sue principali caratteristiche; in questa stagione ha il merito e la fortuna di trovarsi spesso nel posto giusto al momento giusto in zona gol. Aquilani occupa il posto di mezz’ala destra, tecnica sopraffina, grande capacità di palleggio e impressionanti doti balistiche dalla distanza, il tutto mal supportato da un fisico troppo soggetto agli infortuni.
L’attacco: dietro le punte agisce Boateng, l’uomo del momento: le sue doti stanno strabiliando. Oltre ad un fisico prorompente, è in possesso di grande tecnica e di una grinta spaventosa, miscela il gioco del trequartista classico con quello del mediano poiché è il primo che pressa i costruttori di gioco avversari. Davanti al ghanese c’è l’imbarazzo della scelta; sembra però che domenica al fianco di Ibrahimovic ci sarà Robinho. Lo svedese è un top player a livello mondiale, fisico statuario, tecnica sopraffina e potenza da vendere. Dai tempi dell’Ajax non è passato anno dove lui non abbia vinto qualche trofeo. Fa la differenza. Al fianco del bestione numero 11 agirà il caracollante Robinho, tecnicamente uno dei giocatori più dotati del mondo; arrivato accompagnato dalla fama di svogliato e sfaticato, al Milan invece ci mette sempre tanta lena e corre molto anche in ripiegamento; è migliore come assistman perché sottoporta non è dotato di grande freddezza ed è capace di sbagliare gol incredibili. In panchina sarà pronto Pato, uno dei talenti più cristallini del panorama calcistico. Velocità e fiuto del gol sono le sue migliori doti. Ultimamente è al centro di voci di mercato, visto che con Allegri sembra non ci sia grande sintonia.
COME AFFRONTARE IL MILAN
I ragazzi di Colantuono si trovano di fronte ad una montagna dall’aspetto invalicabile. Il Milan è primo in classifica a pari merito con la Juve, dispone di una rosa incredibile, una concentrazione di tecnica e fisicità da fare invidia. Leggendo la scheda tecnica delle due rose sembrerebbe non esserci paragone, ma il calcio è bello per questo: non è un videogioco, niente è scritto, i conti si fanno alla fine. L’armata rossonera è veramente invincibile? Cominciamo ad analizzare le defezioni dietro: l’assenza di Abate toglie spinta sulla fascia, Bonera si occuperà più di difendere che di attaccare e questo sarà un problema in meno da gestire. Non c’è Nesta che è il metronomo del quartetto arretrato, Thiago Silva nonostante le sue doti immense ha ancora bisogno della guida del romano. Mexes sta ancora ritrovando la forma migliore e ogni tanto incappa in qualche scivolone. Passiamo al centrocampo: Nocerino palla al piede non ha niente di particolare da offrire; Van Bommel è piuttosto relegato sulla linea di centrocampo e si spinge raramente in proiezione offensiva. Per quanto riguarda l’attacco non nascondo che bisognerà sperare che quei tre là davanti non siano in grande giornata, perché altrimenti non ci saranno santi che tengano.
La banda di Percassi è al completo, nessuna assenza se non per il povero Capelli. Marilungo dopo l’eccellente prova contro il Cesena si è aggiudicato un’altra occasione ai danni di Maxi Moralez. Come sempre le fasce saranno necessarie per cercare di colpire l’avversario, il Milan non sviluppa un grande gioco sulle vie esterne e bisognerà approfittare degli spazi che si creeranno tra le mezz’ali e i terzini.
Compito della Dea sarà quello di crederci e soprattutto di non chiudersi in difesa, il gioco dei nerazzurri non va snaturato per nessuna ragione al mondo, questo tipo di partite va vissuto con la mentalità di chi non ha niente da perdere. Più che i piedi domenica saranno necessari due altre parti del corpo, due organi per la precisione: cuore e polmoni. Finora i bergamaschi hanno sempre stupito nei match con le big e la speranza è che possa riaccadere anche questa volta. Al grido di “rispetto per tutti paura di nessuno” si prospetta una grande battaglia all’Atleti azzurri d’Italia, Davide contro Golia: speriamo di uscirne come il piccoletto con la fionda…
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