Dopo la sconfitta di domenica contro il Milan bisogna immediatamente rialzarsi, consci di aver fatto una buona prestazione ora bisogna concentrarsi su un altro avversario ostico: la Lazio di Lotito.
Il presidente laziale è un personaggio fuori dalle righe: caratterino spigoloso, piuttosto supponente, inchiodato sempre e comunque sulle proprie posizioni, severo e disciplinato. Nonostante tutto questo è uno che sa il fatto suo poiché ha risollevato la Lazio dalle ceneri del fallimento e l’ha riportata in una buona posizione di classifica. La sua rigidità nelle trattative è ben nota, il buon Claudio infatti sembra credere che basti allenarsi mezza volta a Formello per attribuire al calciatore un prezzo stratosferico, proprio per questo è l’incubo di ogni procuratore e dirigente sportivo che deve trattare un giocatore biancoceleste e sempre per questo motivo la Lazio ha quasi 40 giocatori, per la disperazione di Edi Reja che chiede invano uno sfoltimento della rosa.
Durante la sessione di mercato estiva la società biancazzurra è stata come sempre molto attiva. Ceduti Zarate all’Inter, Lichtsteiner alla Juve e Muslera al Galatasaray, ha comprato svariati giocatori attingendo da svariati campionati: Cana dal Galatasary, Lulic dallo Young Boys, Konko dal Genoa, Marchetti dal Cagliari, Stankevicius dal Valencia e ha puntato molto forte sulla coppia d’attacco formata da Klose (svincolato dal Bayern Monaco) e Cissè, arrivato da un Panathinaikos in forte crisi finanziaria. Per quanto riguarda il tedesco si è rivelato un affare molto proficuo, non a caso Miroslav è il bomber principe di questa squadra e con i suoi gol ne è il trascinatore. Per quanto riguarda il bizzarro francese è difficile dire se sia stato un buon investimento o meno, per ora è stato rimandato; bisognerà aspettare ancora qualche mese prima di pronunciarsi perché la classe e la tecnica non sono in discussione ma la continuità di rendimento non abita di certo a casa sua.
LA SQUADRA
L’allenatore: questo è il trentatreesimo anno da mister per Edi Reja. L’esperienza quindi non mi sembra il suo punto debole. E’ un sergente di ferro che impone disciplina ferrea ai propri atleti. Uomo di poche parole e non incline a telecamere e microfoni. Dopo la cavalcata trionfale che ha riportato il Napoli in serie A, nell’agosto 2010 è passato all’Hajduk Spalato; dopo soli sei mesi però è stato richiamato in patria per allenare la Lazio. Applica l’ormai arcinoto 4-3-1-2.
Il portiere: dopo la nota vicenda con Cellino finalmente Marchetti è tornato sul campo. E’ uno dei migliori portieri del panorama italiano e anche quest’anno, nonostante il lungo stop, lo sta dimostrando. E’ una sicurezza.
La difesa: prevede quattro componenti fisici e sempre pronti al contrasto duro. Al centro ci saranno Dias e Diakitè. Il brasiliano è un ottimo elemento che fa del recupero la sua arma migliore; è un ottimo colpitore di testa anche sui calci piazzati in fase offensiva. Il francese ha ritrovato il posto da titolare negli ultimi mesi, non possiede piedi sopraffini ma ha dalla sua un fisico possente che lo aiuta nel contenere le punte avversarie che giocano sul fisico. Sulla fascia sinistra agisce Stefan Radu: è un buon elemento dotato di tanta grinta, più efficace in copertura che in attacco, è convocato stabilmente nella nazionale rumena. Sull’altra fascia giocherà Scaloni che nelle ultime stagioni ha visto spesso il campo di gioco dalla panchina o addirittura dalla tribuna, recentemente ha trovato un po’ di spazio grazie all’infortunio di Konko; è molto forte fisicamente ma i piedi sono di piombo.
Il centrocampo: con Brocchi, Mauri, Cana e Matuzalem out per guai fisici le scelte sono obbligate. Giocheranno Lulic, Ledesma e Gonzalez. Il primo è bosniaco, arriva dal campionato svizzero; è stato acquistato come difensore ma viene schierato a centrocampo, spesso con compiti più offensivi che di contenimento. Agli esordi con le aquile ci si chiedeva se avesse i piedi “montati al contrario” ma successivamente ha inanellato qualche buona prestazione che gli ha fatto guadagnare una buona considerazione da parte del tecnico. Nella sua carriera ha dimostrato di vedere benino la porta. L’argentino è il cervello di questa formazione, piedi buoni e grandi geometrie. Il terzo è un elemento di spicco della nazionale uruguagia ma per quanto ha fatto vedere nel campionato italiano lo si può definire un calciatore mediocre, non ha un gran fisico e non ha mai inciso molto nelle partite disputate. E’ uno dei tanti…
L’attacco: dietro le due punte agirà il brasiliano Hernanes. E’ un grande giocatore, un numero dieci vecchia maniera, palla incollata al piede e fantasia da vendere. E’ il biancoceleste più dotato tecnicamente è può risolvere la partita da un momento all’altro sfornando assist o cercando direttamente la conclusione personale. Non bisogna mai perderlo di vista. Davanti a lui agiranno i due attaccanti. Klose sta disputando un campionato sontuoso, vede la porta come pochi e si sta dimostrando anche prezioso uomo squadra, difende la palla e fa salire la squadra. Al suo fianco, complice il momentaccio di Cissè, è tornato a giocare in pianta stabile Rocchi. Gioca sempre sul filo del fuorigioco e predilige i gol di rapina.
COME AFFRONTARE LA LAZIO
Reja deve fare i conti con svariate defezioni dovute a una serie infinita di acciacchi. Nonostante abbia a disposizione quasi 40 elementi, non ha a molto materiale valido tra le mani. Le scelte per domenica saranno obbligate e non avrà grandi soluzioni in partita per cambiare tattica o per correre ai ripari. Questo è un vantaggio per Colantuono, che si troverà di fronte un avversario monocorde che non potrà apportare grosse modifiche all’assetto di squadra in corso d'opera.
La Lazio predilige giocare al centro dove è forte della tecnica e del palleggio dell’asse Ledesma – Hernanes. Sarà compito dei nerazzurri spostare più volume di gioco possibile sulle corsie laterali; questo permetterà alla Dea di giocare su una tattica a lei più congeniale e nello stesso tempo allargherà le maglie biancoazzurre, troppo abituate a sciorinare trame per vie centrali. Schelotto e Bonaventura dovranno mettere in seria difficoltà i terzini laziali in modo che Lulic e Gonzalez siano più occupati a raddoppiare in aiuto dei due difensori piuttosto che spalleggiare e difendere le giocate dei due costruttori di gioco biancocelesti.
Sarà interessante la sfida Cigarini – Ledesma, hanno caratteristiche molto simili e sono i metronomi delle loro rispettive squadre.
In fase difensiva la Dea avrà il suo bel da fare, Ferri e Manfredini (se quest’ultimo non dovesse farcela giocherà Lucchini) si troveranno un attacco ben strutturato con giocatori dalle innumerevoli qualità: Hernanes va controllato a vista perché, nonostante non stia giocando a grandi livelli ultimamente, ha nelle sue corde giocate improvvise e funamboliche che potrebbero arrecare seri danni alla retroguardia bergamasca. Stesso discorso va fatto per Klose, uno che vede la porta come pochi e al quale basta una palla sporca in zona d’attacco per trasformarla in gol; senza dimenticare la carta Cissè che, uscendo dalla panchina, potrebbe dire la sua.
Denis avrà due brutti clienti come Dias e Diakitè che non concedono nulla dal punto di vista fisico, e sulle palle alte sanno farsi valere. Meglio allora puntare sul gioco a terra, dove un Marilungo in grande spolvero potrà recitare una parte da co-protagonista.
Il match di domenica sarà tosto, due squadre fisiche a confronto che fanno della grinta una delle loro principali caratteristiche. La Lazio, seppur quarta, non sta attraversando un periodo brillante, ha perso addirittura 4 a 0 contro il Siena nell’ultima partita di campionato mentre i nerazzurri hanno subito la prima sconfitta in casa della stagione ad opera del Milan.
Questa è l’ennesima sfida in cui i nerazzurri non hanno niente da perdere: non riuscire a conquistare il bottino pieno sul campo della quarta in graduatoria non sarebbe affatto disonorevole ma si sa, quest’anno la Dea affila gli artigli quando incontra squadre di alta classifica. Speriamo che i bergamaschi sfornino un’altra grande prestazione che possa di portare via punti dall’Olimpico, sarebbe un grande risultato.
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