La serata di Empoli si colora di nerazzurro, non solo per il trionfo schiacciante dell'Atalanta ma anche per l'intensità che non tramonta mai. Al Castellani, nel cuore vibrante della Toscana, il cronometro segna il primo dei quattro minuti di recupero del secondo tempo. La Dea di Gasperini è avanti per 3-0, una prestazione che sa di sinfonia perfetta, orchestrata con maestria dall'allenatore e dai suoi fedeli interpreti. Eppure, non c'è spazio per la distrazione, non nel mondo di Gasperini, non sotto l'attenta guida di Juan Musso.

Il portiere argentino, guardiano implacabile della porta atalantina, si trasforma in un direttore d'orchestra severo nel suo finale. La telecronaca di DAZN cattura l'istante: un grave disimpegno di Mitchell Bakker, subentrato poco prima al posto di Ruggeri, scatena la sfuriata di Musso. "Ma che c***o fai?" Riecheggia come un tuono nella notte toscana, non tanto per rimprovero quanto per esortazione. È l'urlo di chi sa che ogni dettaglio conta, di chi non accetta cali di tensione, di chi insegue la perfezione anche quando la partita sembra archiviata.

Juan Musso non è solo il custode dei pali, ma il baluardo di una mentalità, quella di una squadra che non si accontenta, che brama il clean sheet con la stessa fame con cui insegue i gol. Una retroguardia che non dimentica la propria natura di roccaforte, che anche nel diluvio di una vittoria netta, sente l'irrefrenabile bisogno di mantenere inviolato il proprio fortino.

Il finale di Empoli-Atalanta non sarà ricordato solo per i gol, per la dominazione tattica o per la scalata in classifica. Rimarrà impresso come il momento in cui Musso, tra i pali, ha impresso la sua volontà ferrea e la sua passione ardente, dimostrando che ogni minuto è prezioso e che la difesa è un arte fino all'ultimo respiro.

Sezione: TA-TV / Data: Mar 31 ottobre 2023 alle 08:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
vedi letture
Print