Dire che l'esperienza di Mitchell Bakker all'Atalanta non sia positiva è un eufemismo. Perché sin dalle prime settimane si era capito che qualcosa non andava, al netto dell'acquisto: 10 milioni di euro al Bayer Leverkusen, stipendio da 2,2 milioni - molto alto per i canoni nerazzurri - ma che era finito in panchina per fare giocare Matteo Ruggeri, non un titolarissimo, almeno sulla carta. Probabilmente una questione di lingua, forse la difficoltà ad adattarsi ai dettami tattici di Gasperini. Alcuni club lo avevano valutato dopo le prime esclusioni - in particolare lo United che poi andò su Reguilon, senza particolare fortuna - ma Bakker era rimasto.

Anche perché è difficile tener fuori uno che ha giocato con Ajax, Paris Saint Germain e Bayer Leverkusen, appunto. Peccato che a fine settembre veniva escluso - per scelta tecnica - dai convocati per la sfida contro il Cagliari. Poi quindici minuti nelle sei partite successive di campionato, fino allo Sturm Graz: gioca 89 minuti e inizia a essere considerato quasi un titolare, tanto da essere schierato contro Udinese, Napoli e Torino: 1 punto in 3 partite e nuovamente tribuna a inizio dicembre, contro il Milan, così come Hateboer. Anche qui, scelta tecnica.

A gennaio c'era l'intenzione di cederlo, ma è chiaro che uno stipendio del genere dà qualche problema. E poi solo una grande proposta, come la possibilità Roma, avrebbe smosso Bakker da Bergamo. Fino all'epilogo di ieri, quando è entrato al minuto 46 al posto di uno spento Hateboer, salvo poi essere sostituito - ancora sull'1-1 - a cinque minuti dalla fine. Come per altri (Arana e Kjaer, per dirne due) la sua storia all'Atalanta sembra arrivata alla fine. Certo, con tre anni di contratto e la possibilità diventi un problema.

Sezione: Zingonia / Data: Lun 08 aprile 2024 alle 20:20 / Fonte: Andrea Losapio
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
vedi letture
Print