Caso Cesena-Chievo, Piangerelli assolto: "Fu sempre dalla parte dei ragazzi"

Dopo anni di indagini e un processo che ha fatto tremare diverse figure del calcio italiano, arriva la parola fine sulla posizione di Luigi Piangerelli, ex direttore sportivo del settore giovanile del Cesena e attualmente impegnato nelle giovanili del Bologna. Il Tribunale di Forlì ha infatti assolto Piangerelli da tutte le accuse relative al fallimento del club romagnolo. Una sentenza che conferma pienamente quanto dichiarato dall’ex dirigente sin dal primo interrogatorio, nel 2019, riguardo la sua completa estraneità ai fatti.

LA VOCE DELLA DIFESA – L'avvocato bergamasco Cesare Di Cintio, che ha rappresentato Piangerelli insieme alla collega Silvia Castellari, ha accolto con soddisfazione la sentenza, evidenziando come durante il dibattimento sia stata chiarita ogni ombra: «Le prove emerse in aula hanno confermato totalmente che il mio assistito ha sempre agito nell'interesse dei ragazzi, senza mai violare le regole».

CASTELLARI RIBADISCE – Anche l'avvocato Castellari ha commentato con fermezza l’esito del processo: «Piangerelli aveva sostenuto con forza sin dall'inizio di essere innocente rispetto ai reati ipotizzati dalla Procura di Cesena. Oggi finalmente la giustizia ha riconosciuto la fondatezza delle sue dichiarazioni».

CONDANNATO CAMPEDELLI – Diverso destino invece per Luca Campedelli, ex presidente del Chievo, che ha ricevuto una condanna a due anni di reclusione limitatamente al bilancio 2017-2018, per il noto scandalo delle plusvalenze fittizie tra Cesena e Chievo - riferisce e batte l'ANSA -. Un esito negativo per l’ex patron clivense, che rappresenta l’unico condannato di rilievo del procedimento.

ASSOLUZIONE ANCHE PER FOSCHI – Assolto invece, oltre a Piangerelli, anche Rino Foschi, ex direttore sportivo del Cesena, altra figura importante coinvolta nella vicenda ma uscita indenne dalle accuse mosse dalla Procura romagnola.

La sentenza di Forlì mette così fine a un lungo periodo di dubbi e sospetti, delineando con chiarezza i contorni di un caso che aveva scosso profondamente l'ambiente calcistico italiano.