Intervistato dal sito ufficiale della Roma, il difensore giallorosso Gianluca Mancini ha raccontato la sua infanzia, il suo percorso nel settore giovanile della Fiorentina e il suo esordio in Serie A, proprio a Firenze contro i viola: "Avevo sette anni e mio padre mi considerava troppo piccolo per farmi giocare in una squadra. Questo allenatore, Giuseppe Aurilia, era un amico di famiglia, mi vide con il pallone tra i piedi e disse: "Perché non ti unisci alla nostra squadra?". I miei genitori inizialmente non volevano e lui disse: 'Se non me lo portate me lo vengo a prendere io'. E loro si convinsero. Il campo era davvero vicino e potevo andarci a piedi attraversando la nostra terra agricola".

In quale categoria ha iniziato?
"Dai pulcini. Poi un osservatore della Fiorentina mi vide giocare. Dopo quattro giorni di provini a Firenze mi presero. Lì ho fatto tutta la trafila delle giovanili, dai nove ai diciannove anni. Ogni stagione la concludevo con la paura di non essere riconfermato, perché in quelle categorie funziona così, ma sono riuscito ad arrivare fino alla Primavera. È stata una bellissima esperienza di formazione a livello calcistico e a livello personale".

Ha sempre giocato come difensore?
"Nelle giovanili ho provato tutti i ruoli, come è giusto che sia. Dal primo anno di Primavera mi hanno spostato in difesa e non mi sono più mosso: quella è stata la mia fortuna".

È da questa esperienza nei ruoli più avanzati che deriva la sua propensione al gol?
"Non saprei. Noi difensori segniamo spesso con i calci piazzati. Se hai la fortuna di giocare con compagni che mettono buoni palloni, serve la cattiveria per inserirsi al momento giusto. Io quando sono lì davanti a ogni calcio d’angolo o punizione mi dico sempre: 'Ora la butto dentro!'".

Quando ha pensato di avercela finalmente fatta?
"Non voglio passare per quello che fa troppo l’umile, ma nemmeno oggi mi dico di avercela fatta. Sono giovane e devo fare ancora tanto, anche se sono consapevole di essere arrivato in una squadra importante. Ovviamente ci ho pensato al mio esordio in Serie A con l’Atalanta, a Firenze, contro la Fiorentina. Lì ho coronato il mio sogno, ma c’è ancora tanta strada".

L’esordio contro la Fiorentina è stato emozionante?
"Un segno del destino. Sono cresciuto lì, tanti amici mi sono venuti a vedere. C’erano i dirigenti che mi hanno visto crescere. È stata una bella emozione".

Sezione: Altre news / Data: Lun 05 agosto 2019 alle 22:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
vedi letture
Print