Nel calcio, spesso, la differenza tra un'impresa sfiorata e una sconfitta onorevole risiede in un singolo dettaglio, in un pallone che entra o esce per questione di centimetri. L'Atalanta esce dal campo contro l'Inter con la consapevolezza di aver tenuto testa alla squadra più forte del campionato, ma anche con il rammarico di non aver capitalizzato le chance create. A farsi portavoce di questo sentimento agrodolce è Ederson, motore instancabile del centrocampo nerazzurro. Ai microfoni ufficiali del club, il brasiliano ha offerto una disamina lucida della gara, spiegando i retroscena tattici di un primo tempo di "sofferenza calcolata" e ribadendo, con forza, la totale sintonia tra la squadra e la guida tecnica. Una maturità che serve da propellente immediato in vista del prossimo, delicatissimo impegno contro la Roma. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com:

Ederson, l'Inter si è confermata una corazzata, ma resta la sensazione che l'Atalanta abbia avuto le carte in regola per strappare almeno un pareggio. È mancato solo il colpo del ko?
«Sì, le occasioni le abbiamo avute, è innegabile. Purtroppo il calcio è governato da una legge crudele ma semplice: se non sfrutti le tue chance, rischi che l'avversario sfrutti le sue meglio di te, ed è esattamente quello che è successo stasera portandoci alla sconfitta. In questo momento però l'analisi deve essere più profonda: abbiamo saputo soffrire nel momento giusto, consapevoli di avere di fronte una squadra fortissima come l'Inter. Abbiamo retto l'urto, abbiamo tenuto il campo, ma quando è arrivato il momento di colpire non siamo stati abbastanza cinici. Tuttavia, c'è un aspetto fondamentale che mi preme sottolineare: la cosa più bella è la fiducia che respiriamo. Siamo totalmente convinti delle idee del mister, il gruppo è compatto e siamo tutti sulla stessa lunghezza d'onda. Questa unità d'intenti è la base più importante per il futuro».

Analizzando i due tempi, si è vista un'Atalanta decisamente più propositiva nella ripresa. Condividi questa lettura? E quanto c'era di preparato in quell'atteggiamento iniziale più guardingo?
«Sono assolutamente d'accordo, il secondo tempo è stato nettamente migliore, ma fa tutto parte di un piano gara preciso. La nostra strategia iniziale prevedeva proprio questo: accettare di soffrire un po', studiare i loro movimenti e non portare un pressing ultra-offensivo fin da subito per non scoprirci. Abbiamo fatto le cose giuste, non subendo gol nella prima frazione pur prendendoci qualche rischio calcolato, che è normale contro avversari di questo livello. Quella fase di studio ci è servita per capire dove potevamo far male. Nel secondo tempo, forti di quelle letture, siamo rientrati in campo sapendo esattamente cosa dovevamo correggere e come muoverci, e infatti la prestazione è salita di livello».

Ora non c'è tempo per i rimpianti: bisogna guardare avanti a testa alta.
«Sempre avanti, senza dubbi. Non possiamo fermarci a pensare a questa sconfitta. La prossima sfida ci mette di fronte alla Roma ed è una partita che dobbiamo vincere, punto e basta. L'obiettivo è immediato».

Poche parole, ma cariche di significato. Ederson archivia la pratica Inter senza drammi, confermando che la sconfitta non ha scalfito le certezze di un gruppo che sa soffrire, sa reagire e, soprattutto, sa già quale deve essere il prossimo obiettivo.

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Sezione: Interviste / Data: Lun 29 dicembre 2025 alle 01:15
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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