ATALANTA-INTER 0-1 (p.t. 0-0)
65’ Lautaro Martinez (I)

SOMMER, voto 6,5
- Vive una serata di apparente solitudine tra i pali, spettatore privilegiato per lunghi tratti. Quando però il destino del match passa dai suoi guanti, risponde presente con una reattività felina: l'intervento su Zalewski non è solo tecnico, è una dimostrazione di concentrazione mentale assoluta. Glaciale.

BISSECK, voto 6,5
- La sua evoluzione tattica è sotto gli occhi di tutti. Non è più solo un difensore di stazza, ma un interprete moderno del ruolo capace di accettare l'uno contro uno a tutto campo senza vertigini. Regge l'urto fisico e non si fa mai saltare, confermandosi una colonna su cui Chivu può edificare certezze. Roccioso.

AKANJI, voto 7
- Un trattato di arte difensiva. Non ha bisogno di sporcarsi i pantaloncini perché la sua mente arriva sempre un secondo prima delle gambe degli avversari. L'anticipo è la sua arma letale, la gestione della linea è impeccabile. Si conferma, settimana dopo settimana, l'acquisto più impattante della stagione nerazzurra. Magistrale.

BASTONI, voto 6
- Meno appariscente del solito in fase di spinta, si limita a una gestione ordinata e scolastica del possesso. Ha sul sinistro la palla che potrebbe mandare in porta Barella, disegnando l'unica vera geometria degna di nota della sua gara. Una prova di sostanza, senza gli acuti a cui ci ha abituato. Diligente.

LUIS HENRIQUE, voto 5,5
- L'oggetto misterioso della fascia. Continua a mancare quel cambio di passo, quella "garra" necessaria per imporsi a San Siro. Si limita al compitino, senza mai puntare l'uomo con convinzione o creare superiorità numerica. La timidezza, a certi livelli, è un lusso che non ci si può permettere. Inibito.

BARELLA, voto 6,5
- Il solito moto perpetuo, un frullatore di energia che talvolta, però, genera caos. L'occasione fallita sull'assist di Bastoni è sintomo di una frenesia che ne appanna la lucidità negli ultimi metri. Corre per tre, recupera palloni, ma manca la stoccata di qualità per chiudere il cerchio. Elettrico.

dal 75’ MKHITARYAN, SV

CALHANOGLU, voto 6,5
- Il regista è tornato in cabina di comando. Anche se la condizione atletica non è ancora ottimale, la testa e il piede destro viaggiano a velocità doppia rispetto agli altri. Detta i tempi, pulisce palloni sporchi e ridà all'Inter quella geometria che è mancata nelle ultime uscite. Metronomo.

ZIELINSKI, voto 6,5
- Si sta prendendo l'Inter con la forza della tecnica. Non è più un corpo estraneo, ma un ingranaggio perfettamente oliato nel sistema di Chivu. Cuce il gioco tra le linee con un'eleganza rara, non sbagliando una scelta e mostrandosi sempre vivo nel cuore della manovra. Raffinato.

dall’83’ DIOUF, SV

DIMARCO, voto 6,5
- Meno esplosivo del solito, ma quando accende il sinistro la luce si vede eccome. L'apertura che innesca l'occasione di Barella è un lampo di classe in una partita di gestione. Cala vistosamente alla distanza, pagando dazio a una prima parte di stagione giocata a mille all'ora. Intermittente.

dal 75’ CARLOS AUGUSTO, SV

THURAM, voto 5,5
- Vorrei ma non posso. La condizione fisica sembra in crescita, ma la lucidità nelle scelte è ancora lontana dagli standard abituali. Sbaglia l'ultimo tocco, si muove spesso fuori tempo e, sfortuna a parte sul gol annullato, dà l'impressione di essere ancora alla ricerca della migliore versione di sé stesso. Opaco.

dal 64’ PIO ESPOSITO, voto 6,5
- Entra con la fame di chi vuole spaccare il mondo. Gli basta un minuto per cambiare l'inerzia del match: aggressione alta, palla recuperata e assist al bacio per Lautaro. Un impatto devastante che vale oro. Decisivo.

LAUTARO MARTINEZ, voto 7
- Il Toro non tradisce mai. Dopo aver sparato a salve un'occasione non impossibile, si riscatta con la freddezza dei grandi bomber quando il pallone scotta. È il capitano che si carica la squadra sulle spalle: lavoro sporco, leadership e il sigillo che vale tre punti pesantissimi. Letale.

dal 75’ FRATTESI, SV

ALL. CHIVU, voto 7
- La sua Inter è una squadra camaleontica, capace di soffrire e colpire, di cadere e rialzarsi immediatamente. Chiude l'anno solare guardando tutti dall'alto, frutto di una gestione del gruppo impeccabile e di una tenuta mentale che è la vera cifra stilistica del suo lavoro. La vittoria è un manifesto di solidità e cinismo. Condottiero.

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Sezione: Il Pagellone / Data: Dom 28 dicembre 2025 alle 22:46 / Fonte: Claudia Esposito
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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