La sfida per la crescita del calcio italiano passa non solo dai campi di gioco ma anche da temi economici e sociali sempre più urgenti. Al Football Business Forum, la discussione sui diritti televisivi, la pirateria e la sostenibilità del sistema ha acceso un confronto tra istituzioni, media e manager sportivi.

SIMONELLI: «IL CALCIO ITALIANO SI APRE AL MONDO» – Il presidente della Lega Serie A, Ezio Maria Simonelli, ha illustrato la visione strategica del campionato: «Le piattaforme Ott hanno cambiato il modo di fruire la tv, ma la televisione tradizionale non è morta. Oggi il consumatore sceglie tutto, la pubblicità è personalizzata e questo può aumentare gli investimenti. Stiamo lavorando molto all’estero: saremo la prima Lega al mondo a giocare in Australia. È una scelta criticata, ma serve per riavvicinare il mondo al calcio italiano».

AZZI: «PIRATERIA, QUESTIONE CULTURALE» – Il CEO di Dazn Italia, Stefano Azzi, ha affrontato il tema più spinoso: la pirateria. «Il problema è enorme e culturale. Non riguarda solo chi non può permettersi un abbonamento: oltre il 65% di chi accede illegalmente a contenuti sportivi ha redditi medio-alti. È una leggerezza pericolosa che sottrae allo sport circa 350 milioni di euro l’anno. Bisogna responsabilizzare, anche con sanzioni: come per il codice stradale, chi pirata viene scoperto anche anni dopo».

LA LEGA PRONTA A CHIEDERE I DANNI Simonelli ha annunciato che anche la Serie A seguirà la linea di Dazn: «La pirateria è un reato e va combattuta. Dopo Dazn, anche la Lega chiederà indennizzi economici ai responsabili, superiori ai 500 euro già previsti dalla piattaforma. È un messaggio forte, vogliamo far capire che ci stiamo muovendo».

CHIELLINI: «SERVE UN TAVOLO TRA GOVERNO E CALCIO» – Intervenuto come director of football strategy della Juventus, Giorgio Chiellini ha ampliato lo sguardo sul sistema: «La Serie A deve intraprendere un percorso di crescita per sopravvivere. L’interesse mondiale per il nostro campionato sta calando drasticamente. Serve un aiuto del governo e un tavolo collettivo che tratti il calcio come un’industria, non solo come un gioco».

L’ex capitano azzurro ha poi parlato di infrastrutture e modelli di business: «In Italia la burocrazia frena ogni progetto, dagli stadi alle accademie giovanili. Milan e Inter hanno dato un segnale forte. Il calcio moderno deve saper generare valore anche fuori dal campo».

COLLINA E LA TECNOLOGIA IN CAMPO – Nel panel dedicato a sport e innovazione - spiega La Gazzetta dello Sport -, Pierluigi Collina, presidente della Commissione arbitri Fifa, ha sottolineato il ruolo decisivo della tecnologia: «Non siamo perfetti, ma oggi i dati e il Var hanno migliorato la qualità delle decisioni e, in alcuni casi, salvato vite. La tecnologia va usata prima e dopo le partite per prepararci meglio, ma dobbiamo riflettere su quanto vogliamo spingerci oltre».

Il Football Business Forum ha offerto una fotografia chiara del momento: tra crisi di ricavi, rivoluzione digitale e nuove sfide etiche, il calcio italiano deve ritrovare un equilibrio tra tradizione e innovazione. Una partita che si gioca non solo sul campo, ma anche nei tribunali, nei bilanci e nelle istituzioni.

Sezione: Altre news / Data: Sab 08 novembre 2025 alle 08:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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