Sta per finire l'era Enrico Preziosi alla guida del Genoa. Ha firmato questa mattina la cessione dell’intero pacchetto azionario del club rossoblù al fondo statunitense 777 Partners. Nelle prossime ore, forse già nella giornata di domani, ci sarà l’annuncio ufficiale della vendita e la presentazione della nuova proprietà. Il presidente Preziosi non manterrà alcuna quota societaria del Genoa, ma soltanto un incarico istituzionale, secondo gli accordi, nel board per 3 anni, a collaborare con la nuova proprietà.

20) Sebastien Frey - Tra i migliori portieri passati da Genova per valore assoluto, sul piazzamento pesa il fatto che le due stagioni in rossoblù, entrambe chiuse al diciassettesimo posto, siano state abbastanza complicate un po' per tutti.

19) Omar Milanetto - Qualche attrito sul finale con la tifoseria, ma oltre 150 partite in rossoblù non si dimenticano. Titolare fisso per cinque stagioni: alcune belle, altre meno. Sempre lì, lì nel mezzo.

18) Rafinha - Appena un anno, ma tanto basta per meritarsi una vita al Bayern Monaco. Portato in Italia dallo Schalke 04, il terzino brasiliano ha arato nella stagione 2010/2011 la fascia destra del Grifone.

17) Stefano Sturaro - Il suo ritorno è stato il secondo acquisto più costoso nella storia del Genoa. Talento fatto in casa, alla Juventus è passato come onesto mestierante, in Liguria si era imposto come uno dei centrocampisti più interessanti della sua generazione. Come tanti, diversi gli avanti e indietro dal Marassi rossoblù.

16) Sōkratīs Papastathopoulos - Prima del Milan, dell'Arsenal, del Borussia Dortmund, c'è stato il Genoa. La squadra che l'ha portato in Italia, per tre milioni di euro. Due stagioni in rossoblù:
59 presenze, anche 2 gol.

15) Ivan Juric - Alla fine, sono volati gli stracci con Preziosi, da allenatore. Da calciatore, è arrivato a 31 anni, alla corte di Gasperini che l'ha sempre apprezzato e ne è anche il maestro ora che si sfidano in panchina.

14) Marco Rossi - Se il 7 del Grifone non può indossarlo nessuno è perché è suo per sempre. Quasi trecento presenze con la maglia dei rossoblù, un po' dovunque perché del Genoa il classe '78 è stato ed è un autentico simbolo.

13) Tomas Rincon - Fugace come molti, perché il Genoa di Preziosi è stato ed è un porto di mare, ma tutto sommato è rimasto due stagioni e mezza. Più di tanti altri. 82 presenze, 3 gol, 9 milioni dalla Juventus. Il General ha lasciato il segno.

12) Nicolas Burdisso - Genoa e Argentina, una sottile linea rossa certificata anche dal difensore ex Inter e Roma. 108 presenze in rossoblù, la squadra italiana con cui l'attuale direttore tecnico della Fiorentina ha giocato di più. Senza la gioia di un gol, ma va bene così.

11) Miguel Veloso - Un colpo di fulmine a tutti gli effetti. Sembra incredibile quando arriva: a 24 anni, titolare dello Sporting CP, sceglie il Genoa per il grande salto verso i big 5. Non andrà oggettivamnete oltre: due tranche in rossoblù, dal 2010 al 2012 e poi dal 2016 al 2019. È anche questione di cuore.

10) Krzysztof Piątek - Una rondine non fa primavera, ma che rondine. Nei sei mesi tra agosto 2018 e gennaio 2019, al Genoa sembra di assistere all'epifania di un fenomeno. 19 gol in 21 presenze, roba da fuoriclasse. Non si è ancora mai ripetuto, non ci è andato neanche particolarmente vicino. Forse era meglio rimanere lì. La cessione più remunerativa dell'era Preziosi.

9) Diego Perotti - Uno degli acqusiti più incredibili dell'era Preziosi, reduce dagli anni da star di Siviglia. Il rossoblù rappresenterà il suo personale trampolino di rilancio: i suoi arabeschi, a Genova efficaci oltre che belli, lo riportano

8) Goran Pandev - Uno dei simboli del Genoa degli ultimi anni. Che non sarà il migliore di sempre, ma qualche soddisfazione se l'è pure tolta. Lo traghetterà con il suo carisma oltre l'era Preziosi. E anche coi gol: 28 in 161 presenze.

7) Rodrigo Palacio - Tre anni da incorniciare. Preziosi lo porta in Italia dal Boca Juniors, restituisce 38 gol in 100 presenze prima di iniziare a girare per l'Italia. La sua cessione fece infuriare i tifosi. Roba da campioni.

6) Giuseppe Sculli - Talento girovago del pallone italiano, cresce nella Juve e poi va su e giù per lo Stivale, da Brescia a Messina. Nel 2006, la chiamata del Grifone: 168 presenze e 28 gol dopo, si può dire che è stato un affare azzeccato per entrambi.

5) Mattia Perin - Fatto e cresciuto in casa Genoa, con le sue sette stagioni e mezza di militanza da titolare è di fatto il portiere dell'era Preziosi. A Torino da riserva, a Marassi da idolo di casa e non solo.

4) Thiago Motta - Da giocatore, ça va sans dire. Da allenatore, chissà, magari ci saranno altre occasioni in futuro. Arriva nel 2008, sembra già sulla via del tramonto nonostante gli appena 26 anni, sfortunato a Barcellona e pure nella Madrid biancorossa. Trascina la banda per un anno, poi va in nerazzurro a vincere tutto.

3) Domenico Criscito - Il capitano, che il Genoa l'ha lasciato a più riprese ma alla fine è sempre tornato. Rossoblù da quando aveva sedici anni, l'età dell'esordio in Serie B. Poi Juve e Genoa, di nuovo Juve e di nuovo Genoa, Zenit e Genoa. Ci ha provato la Fiorentina di recente, ma casa è dove ti porta il cuore.

2) Diego Milito - Passa due volte volte, lascia il segno in entrambi i casi. 57 gol complessivi in rossoblù: il primo anno e mezzo in Serie B, poi la clamorosa stagione 2008-2009, quella delle 24 reti in 31 presenze. Il preludio al Triplete, forse il miglior giocatore mai passato dal Genoa in assoluto. E pensare che il contratto stava per arrivare in ritardo.

1) Gian Piero Gasperini - Non è un calciatore, ma in qualsiasi top dell'era Preziosi ci va di diritto. L'uomo che ha fatto immaginare all'Italia di poter seguire l'esempio di Ferguson. A Bergamo ha costruito un miracolo, ma prima c'è stata, due volte, la Genova rossoblù.

Sezione: Altre news / Data: Mer 22 settembre 2021 alle 22:51
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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