Euro 2020. Un anno dopo, cinque anni senza Italia dal calcio che conta. Come se il tempo fosse corso via veloce, come se i giorni non passassero mai. E poi torna l'azzurro, e allora "quando gioca l'Italia, non sono mai giornate come le altre". Lo racconta Leo Di Bello, che su Sky Sport guiderà le trasmissioni serali per le partite con fischio d'inizio alle ore 21.00 alternandosi con Anna Billò. Una chiacchierata, quella col collega della pay tv per Tuttomercatoweb.com, che parte dalla sua prima grande avventura da front man legata all'azzurro. "Qui a Sky ho potuto vivere già grandi avventure. Il viaggio con l'Europa League di questa stagione è stata una splendida esperienza. La finale di Champions a Sky Sport 24 di Berlino, poi sono stato al fianco di Ilaria D'Amico per gli ultimi Europei, per l'Italia di Antonio Conte".
E ora Euro 2020.
"Raccontare la Nazionale, le Nazionali, è un'emozione per tutti: la speranza è che l'Italia possa vincere di gruppo. Il racconto che faremo sarà incentrato su questo: è un'Italia paragonabile a quella del 2006, credo, sarà dura metterla sul lato del valore tecnico, soprattutto nei confronti di Francia, poi Belgio, Portogallo. Per questo alla base di tutta la narrazione, e credo anche dell'avventura, ci sarà una cosa. Il gruppo".
Come nel 2006.
"La bellezza del nostro racconto su Sky sarà quello di raccontare i retroscena, su come Mancini proverà a compattare la squadra. Lì si giocherà l'Europeo, su quanto riusciremo a essere una cosa sola. Ci sono squadre come l'Atalanta che fanno del gruppo il loro punto di forza: credo che Mancini questo passo lo abbia fatto, per noi raccontare il 'gruppo' sarà ancora più speciale. Raccontare le storie di un tecnico che prova a fare un'impresa deve essere un orgoglio".
Sebbene in piani e con obiettivi diversi, l'idea è quella di un'Italia paragonabile all'Atalanta, dove 'tutti per uno' è la sua forza.
"L'Atalanta è una realtà poi è chiaro, l'Italia è ancora più forte di quello che è l'Atalanta a livello Champions. Il paragone è con la forza del gruppo. L'Italia di Mancini, come fatto in passato, deve vincere di squadra. Devi trovare lo spirito del 2006, la chiave deve essere quella, anche per capire fino in fondo il lavoro di Mancini: la prima vittoria è aver costruito un gruppo unito, la seconda è aver fatto ritornare la passione agli italiani. Sembra banale ma dopo quello che abbiam passato, il ritorno alla passione degli italiani per la maglia è importante".
E poi Roma, l'Olimpico. I tifosi.
"E' straordinario veder la gente tornare agli stadi, saremo lì per raccontare i tifosi sugli spalti. E' la ripartenza del calcio vero, di tutti. L'emozione è quando gli attori hanno il responso immediato delle loro azioni, il riconoscimento di quanto fatto".
Parlavi del 2006: chi potrebbe essere il nuovo Fabio Grosso?
"Deve essere l'Europeo della consacrazione di Barella. Da lui pretendo un Europeo da centrocampista totale: si è parlato tanto di lui, è considerato tra i più forti d'Italia. Ha tutto per farci fare il salto di qualità a centrocampo. Lui deve essere il leader del centrocampo dell'Italia. Abbiamo un fenomeno in porta, un'ottima squadra ovunque, abbiamo bisogno di un trascinatore che porti l'asticella ancora più alto. Ha davanti una vetrina determinante: quando il talento incontra l'occasione... L'occasione è questa e allora sì che sarà giusto paragonarlo coi più grandi d'Europa".
Sarà un Europeo da vivere senza respiro.
"Inizieremo alle 8 del mattino fino a tarda notte. Avremo un focus sugli azzurri con tre inviati, la nostra forza sarà la stessa di sempre. Oltre al 4KHDR, oltre a Caressa e Bergomi, oltre agli opinionisti, ci saremo sempre. Faremo produzioni originali, con Marani, Buffa, Condò, Porrà, per caratterizzare la programmazione. Poi su Sky Sport 24, fino a notte fonda, saremo sempre sul pezzo. Quando gioca l'Italia, la giornata è speciale da quando ti svegli, non è come le altre. E vogliamo esserci".

Sezione: Interviste / Data: Gio 03 giugno 2021 alle 10:31
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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