Italia, Gattuso senza Politano: Cambiaso e Cristante in corsa per la fascia destra

L’assenza di Matteo Politano costringe Gennaro Gattuso a ricalibrare il suo impianto tattico in vista del doppio impegno con Estonia e Israele. L’esterno del Napoli, figura cardine per equilibrio e disciplina nel 4-1-3-2, lascia un vuoto complesso da colmare. Il commissario tecnico, tuttavia, non intende stravolgere il sistema che ha garantito solidità e fluidità alla manovra azzurra, preferendo intervenire sugli interpreti piuttosto che sull’assetto.

CAMBIASO PRIMA SCELTA – Andrea Cambiaso appare il candidato naturale a raccogliere l’eredità di Politano - preannuncia La Gazzetta dello Sport -. Il bolognese unisce tecnica, senso tattico e disponibilità al sacrificio, qualità essenziali per un ruolo che richiede continuità di corsa e copertura in fase di non possesso. La sua capacità di adattarsi a entrambe le fasi lo rende la soluzione più lineare e compatibile con gli equilibri del ct.

L’OPZIONE CRISTANTE – Più prudente, ma non meno interessante, la variante che prevede l’impiego di Bryan Cristante in una linea a tre con Barella e Tonali. Una scelta che privilegerebbe fisicità e compattezza, sacrificando però ampiezza e spinta offensiva. Alternativa utile contro avversari di maggiore densità centrale, soprattutto nella seconda gara contro Israele, quando la gestione del risultato sarà cruciale.

NESSUNA SVOLTA RADICALE – Gattuso, fedele alla sua idea di calcio propositivo, ha escluso la possibilità di passare al 3-5-2. La linea a quattro rimane intoccabile, con Di Lorenzo, Bastoni e Calafiori a garantire copertura e Dimarco libero di spingere sulla sinistra. L’idea è chiara: conservare l’identità costruita nelle ultime settimane, evitando strappi tattici che possano disorientare la squadra.

OBIETTIVO SEI PUNTI – Il ct gestirà con attenzione energie e rotazioni, consapevole che la qualificazione passa da due gare da vincere. Tallinn per ritrovare ritmo e fiducia, Udine per chiudere il discorso. Senza Politano, serviranno idee, compattezza e qualche novità: l’Italia di Gattuso vuole confermare di saper cambiare senza smarrire la propria identità.