In fondo, nel calcio come nella vita, basta poco per dividere un trionfo indimenticabile da una serata da dimenticare. Nella finale di Europa League tra Tottenham e Manchester United, c’è stata una linea sottile, sottilissima, che ha separato la gloria dalla delusione. Una linea tracciata dal gol decisivo, ma anche dalle emozioni contrapposte di quattro ex giocatori dell’Atalanta, uniti da un passato comune, ma divisi da un destino profondamente diverso.

LA FESTA DI ROMERO E KULUSEVSKI - Da una parte, la gioia incontenibile di Cristian Romero, pilastro difensivo degli Spurs, uomo fondamentale per equilibrio, personalità e temperamento. L’argentino, cresciuto enormemente a Bergamo sotto Gasperini prima del salto in Premier, ha potuto alzare finalmente una coppa prestigiosa al cielo. Accanto a lui, infortunato ma presente con il cuore e l’anima, Dejan Kulusevski: l’esterno svedese non ha potuto contribuire sul campo, ma la sua presenza è stata comunque decisiva nello spogliatoio e nell'anima di una squadra che aspettava da anni un titolo così importante. Kulusevski ha rivissuto l’amaro destino toccato lo scorso anno a Marten de Roon nella finale vinta dalla sua Atalanta, guardando dalla tribuna i compagni conquistare la gloria europea.

L’AMAREZZA DI HØJLUND E DIALLO - Dall’altra parte, invece, due giovani cresciuti sotto l’occhio attento della società bergamasca, ma che nella notte più importante sono rimasti a bocca asciutta. Rasmus Højlund, punta centrale che prometteva gol e spettacolo, ha vissuto una serata decisamente sotto tono, una delusione difficile da digerire dopo tante aspettative e tanta fiducia riposta da Ten Hag. Accanto a lui, Amad Diallo, talento cristallino cresciuto nel vivaio nerazzurro, rimasto intrappolato nella tensione di una finale che non è riuscito a interpretare al meglio. Per entrambi, la finale si è trasformata presto in una notte stregata, chiusa con lo sguardo basso e mani sui fianchi.

FOTOGRAMMI DI UN DESTINO INCROCIATO - I quattro ex nerazzurri, protagonisti inconsapevoli di questa finale, hanno scritto ciascuno a modo proprio una pagina della loro carriera. Da un lato Romero e Kulusevski, vincenti e ormai consolidati protagonisti del calcio europeo; dall’altro Højlund e Diallo, talenti frenati dall’emozione e da una prestazione ampiamente al di sotto delle loro possibilità. Due facce di una stessa medaglia che racconta il calcio, che racconta come la vittoria e la sconfitta possano cambiare radicalmente prospettive e narrazioni. 

Una notte che, per loro, resterà comunque speciale, nel bene e nel male.

TOTTENHAM-MANCHESTER UNITED 1-0 (1-0)
Rete: 42’ Johnson (TOT)

TOTTENHAM (4-3-3)
Vicario; Porro, Romero, Van De Ven, Udogie (90’ Spence); Bissouma, Bentancur, Sarr (90’ Gray); Johnson (78’ Danso), Solanke, Richarlison (66’ Son).
A disposizione: Austin, Whiteman, Tel, Odobert, B. Davies, Scarlett, Moore, Ajayi.
Allenatore: Postecoglou.

MANCHESTER UNITED (3-4-2-1)
Onana; Yoro, Maguire, Shaw; Mazraoui (85’ Dalot), Casemiro, Bruno Fernandes, Dorgu (90’ Mainoo); Diallo, Mount (71’ Garnacho); Højlund (71’ Zirkzee).
A disposizione: Altay Bayindir, Lindelöf, Eriksen, Ugarte, Heaven, J. Evans, Amass, Collyer.
Allenatore: Amorim.

Arbitro: Zwayer (Ger)

NOTE: Ammoniti – Van De Ven, Richarlison, Bissouma (T); Diallo, Zirkzee, Maguire (MU). Espulsi – nessuno.

© foto di www.imagephotoagency.it
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Sezione: L'angolo degli ex / Data: Gio 22 maggio 2025 alle 00:21
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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