La Gazzetta dello Sport, nel suo consueto inserto SportWeek (n.37), attraverso la penna di Gennaro Bovolenta ha voluto riecheggiare Antonio Percassi, nella speciale rubrica 'Che figurina!'. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com

Cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta, Antonio Percassi esordì in Serie B a 18 anni. Difensore grintoso, etichettato dalla stampa come “arcigno”, collezionò 110 presenze in carriera tra i nerazzurri e una breve parentesi al Cesena. La sua prima volta in Serie A risale al 1972, contro la Lazio di Chinaglia: un debutto che segnò l’inizio di un percorso breve ma intenso. «Non ero un grande calciatore – ha ricordato – e mi sono stancato presto di fare il difensore, perché con certi avversari significava solo picchiare. Così ho deciso di cambiare strada».

IL RICORDO – Indimenticabile per lui il primo stipendio: 700 mila lire. «Tornai a casa a Clusone con quell’assegno, mia madre pensava l’avessi rubato», ha raccontato con ironia. In campo, Percassi era apprezzato per la sua determinazione, ma già allora mostrava una vocazione diversa, quella che lo avrebbe portato a diventare imprenditore.

IL GRANDE SALTO – L’incontro con Luciano Benetton fu decisivo: Percassi aprì a Bergamo il negozio “Tomato”, primo passo di un’avventura imprenditoriale destinata a esplodere. Dall’abbigliamento alla cosmesi, dal real estate fino alla grande distribuzione, ha costruito un impero: oggi la holding Odissea conta circa 12 mila dipendenti e marchi affermati in tutta Europa.

IL CAPOLAVORO – Resta però l’Atalanta il suo progetto più affascinante. Presidente appassionato e visionario, Percassi ha trasformato la Dea in un modello europeo, con Gasperini in panchina e una generazione di calciatori capaci di incantare. Un percorso che ha unito imprenditoria e passione sportiva, portando Bergamo a vivere stagioni da sogno.

IL BILANCIO – «Non mi piaceva dover solo picchiare», diceva di sé calciatore. Da presidente, invece, ha dimostrato di saper colpire nel segno, dentro e fuori dal campo. Oggi Percassi è simbolo di resilienza e successo: l’arcigno stopper è diventato il “papà” della Dea e un imprenditore ammirato a livello internazionale.

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Sezione: Primo Piano / Data: Sab 13 settembre 2025 alle 07:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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