Igor Protti non molla. Dopo aver annunciato a luglio la diagnosi di cancro e aver affrontato interventi e prime cure, l’ex attaccante ha reso noto che la malattia ha colpito anche le sue vertebre: «L’ospite ha deciso di far visita alle ossa. Si parte con la radioterapia». Parole dure, condivise via social, che raccontano un nuovo, difficile capitolo della sua battaglia.

UN UOMO DI MARE – La vita di Protti è sempre stata legata al mare - scrive La Gazzetta dello Sport -, dalla Rimini natale a Livorno, città che lo ha adottato e amato come un figlio. Ed è proprio a Livorno che di recente si è presentato, debilitato ma determinato, alla festa per il ritorno degli amaranto nel calcio professionistico. L’accoglienza del “Picchi” è stata un’onda di affetto che lo ha travolto fino alle lacrime: un segnale tangibile di quanto sia rimasto nel cuore dei tifosi.

IL CALORE DEI TIFOSI – Nei mesi scorsi, sotto le finestre dell’ospedale Santa Chiara di Pisa, i tifosi hanno esposto uno striscione che recitava: «Nel bene, nel male, nella lotta. Forza Igor». Non solo i livornesi: anche Bari, altra città che non lo ha mai dimenticato, ha manifestato vicinanza a un idolo capace di legare le persone non solo con i gol, ma con lo stile e l’umanità.

UNA CARRIERA UNICA Protti è stato l’unico, insieme a Hubner, a vincere la classifica cannonieri in Serie A, B e C1. A Bari segnò a raffica, anche nell’anno della retrocessione, confessando che avrebbe scambiato volentieri un gol con la salvezza. A Napoli fu l’ultimo a indossare la maglia numero 10 prima che fosse ritirata in onore di Maradona. Ma è a Livorno che ha scritto la pagina più bella: i 24 gol della promozione in Serie A nel 2004 e l’affetto eterno della città che lo ha insignito della cittadinanza onoraria.

UNA PARTITA DIVERSA – «Questa è una sfida che parte già 3-0 per l’avversario – ha detto Protti alla Gazzetta –. In campo si iniziava dallo 0-0, con lealtà, e alla fine vinceva il più bravo. Qui il rivale si è nascosto a lungo. È complicata, ma io ci provo come sempre».

Igor Protti, lo “Zar”, il “Bimbo” amato da Livorno e da Bari, affronta la battaglia più dura della sua vita con lo stesso coraggio che metteva in area di rigore. E come allora, sa di non essere solo: dietro di lui c’è un popolo intero che lo spinge, pronto a trasformare il suo grido di lotta in un coro d’amore.

© foto di Federico De Luca
Sezione: Rassegna Stampa / Data: Sab 13 settembre 2025 alle 10:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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