Teun Koopmeiners è arrivato alla Juventus con un prezzo da top player (60,7 milioni di euro per strapparlo all’Atalanta) e un bagaglio di aspettative pesantissimo. Ma il suo primo anno in bianconero non ha rispettato le attese. L’olandese, che avrebbe dovuto rappresentare il cuore del progetto tecnico, si ritrova oggi superato da Locatelli e Thuram in mediana e con poche chance sulla trequarti, dove Yildiz, Conceicao e persino l’ultimo arrivato Zhegrova hanno conquistato più spazio.

IL PESO DEL SALTO – L’esperienza richiama quella di Vlahovic: due giocatori su cui la Juve aveva puntato come pilastri, oggi relegati a comparse. Per Koopmeiners il salto da Bergamo a Torino è stato più mentale che tecnico. All’Atalanta era leader e riferimento assoluto, in bianconero ha sofferto la pressione e l’ambiente, perdendo brillantezza e sicurezza.

LA SFIDA DECISIVA – La partita contro l’Inter può rappresentare un crocevia. Tudor sembra intenzionato a dargli fiducia dall’inizio, affidandogli un ruolo più adatto al suo gioco: da raccordo tra centrocampo e attacco. Se saprà leggere bene i tempi, può tornare a incidere come ai tempi di Gasperini.

PSICOLOGIA E RILANCIO – Il lavoro di Tudor in questo momento è soprattutto psicologico: alleggerire il carico di responsabilità e restituirgli serenità. Perché il talento non è mai stato in discussione, ma solo offuscato dalle pressioni. Per Koopmeiners è l’occasione di dimostrare che le qualità mostrate a Bergamo non erano un abbaglio, ma una certezza da riportare anche a Torino.

Sezione: L'angolo degli ex / Data: Sab 13 settembre 2025 alle 11:34
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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