Il primo KO stagionale contro l’Udinese è più di una sconfitta: è un campanello d’allarme. Perché non è tanto il risultato a preoccupare, quanto il modo in cui è arrivato. Una squadra lenta, prevedibile, incapace di impensierire l’avversario. L’Atalanta di Juric è sembrata senza anima, senza aggressività, senza quello spirito che da anni contraddistingue la Dea.

Le scelte del tecnico croato non convincono: Scamacca continua a essere un corpo estraneo, Sulemana fatica a trovare collocazione, Pasalic è irriconoscibile. E se l’unico a salvarsi è Carnesecchi, vuol dire che qualcosa non funziona. La classifica, ora, non è di certo di quelle che si attendeva a questo punto del campionato: Atalanta lontana dal vertice e con un rendimento inferiore alle aspettative e agli investimenti estivi. Il progetto Juric era nato per dare continuità a un ciclo vincente, ma dopo dieci giornate la Dea sembra in una fase di smarrimento tattico e mentale.

A Bergamo, come sempre, non si giudica solo il risultato, ma il modo. E questo, oggi, non è più riconoscibile.

Sezione: Copertina / Data: Sab 01 novembre 2025 alle 17:05
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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