Atalanta, primo KO stagionale: a Udine una caduta che pesa

Cade per la prima volta in stagione l’Atalanta di Ivan Juric, e lo fa nel modo peggiore: con una prestazione opaca, priva di ritmo e di idee. Allo Stadio Bluenergy di Udine finisce 1-0 per i bianconeri di Runjaic, grazie al gol decisivo di Nicolò Zaniolo al 40’, ma il punteggio racconta solo in parte la differenza vista in campo. L’Udinese è stata più viva, più convinta, più cattiva. L’Atalanta, invece, è sembrata la brutta copia di sé stessa: 62% di possesso palla sterile, nessun tiro in porta e una sensazione costante di impotenza. La squadra di Juric non è mai riuscita a cambiare ritmo, travolta dalla maggiore intensità friulana.

ZANIOLO COLPISCE, L’ATALANTA NON REAGISCE – La prima frazione è tutta di marca bianconera. I friulani partono forti e, dopo alcune parate di Carnesecchi su Atta e Kamara, passano con il gol dell’ex: Zaniolo, servito da Kamara, infila il portiere nerazzurro con un destro secco che vale l’1-0.
L’Atalanta non reagisce: il pressing è disorganizzato, le linee di passaggio inesistenti e le scelte individuali spesso sbagliate. Pasalic ed Ederson faticano a trovare la giocata, Scamacca resta isolato, Sulemana e Samardzic non riescono mai ad accendere la manovra. Juric urla dalla panchina, ma la squadra resta ferma, impaurita.

IL SECONDO TEMPO NON CAMBIA IL COPIONE – La ripresa si apre con i cambi: dentro Lookman e Krstovic per cercare profondità, ma la musica non cambia. L’Atalanta fa la partita solo sulla carta: tanto possesso orizzontale e nessuna accelerazione.
L’Udinese, al contrario, gioca con lucidità e compattezza, difendendo con ordine e ripartendo con pericolosità. Juric prova anche la carta De Ketelaere, ma il belga entra nervoso e viene ammonito nel finale. L’unica vera occasione nerazzurra arriva all’82’, con Bellanova che colpisce al volo trovando la respinta di Atta sulla linea. Troppo poco per sperare.

PRIMA CADUTA E TANTE DOMANDE – Con questa sconfitta, l’Atalanta perde l’imbattibilità e resta a metà classifica, scivolando dietro a squadre come Bologna e Udinese stessa. Una posizione che pesa non solo sul morale, ma anche sulle ambizioni dichiarate a inizio stagione.
Juric, dopo cinque pareggi consecutivi e una vittoria che manca da settembre, è chiamato a dare risposte immediate. La sua Atalanta gioca senza ritmo, senza idee e con una confusione tattica che preoccupa.

LE STATISTICHE CHE CONDANNANO – I numeri dicono tutto: 10 tiri a 5 per l’Udinese, 5 nello specchio contro 0. L’Atalanta ha tenuto palla, ma non ha mai tirato in porta, nonostante una superiorità tecnica evidente sulla carta.
La Dea ha subito la fisicità friulana, ha sbagliato tempi di gioco e letture difensive, e soprattutto ha mostrato un’insolita fragilità mentale.

Finisce così, con l’Udinese che festeggia e l’Atalanta che si lecca le ferite. Juric parla di “giornata storta”, ma il problema sembra più profondo: mancano velocità, intensità e cattiveria. La Dea si è persa nei propri limiti, e ora il margine di errore è finito. Sabato prossimo contro il Sassuolo sarà già uno snodo cruciale per capire se questa squadra è in grado di rialzarsi o se il malcontento della piazza è destinato a crescere.

UDINESE–ATALANTA 1-0
40’ Zaniolo (U)