Thomas Manfredini, storico difensore e capitano dell’Atalanta, osserva con attenzione la nuova era inaugurata da Ivan Juric dopo i nove anni del “Gasp”. Ai microfoni di Tuttomercatoweb l’ex leader nerazzurro ha tracciato un bilancio lucido: «Vedo un’Atalanta che mantiene una precisa identità di gioco, quella nata con Gasperini. È normale però che un nuovo allenatore inserisca le proprie idee e il proprio modo di interpretare le partite. Juric sta cercando di costruire qualcosa di suo, e credo che pian piano riuscirà a farlo».

TROPPI PAREGGI, POCHE CERTEZZE – Sei pareggi consecutivi, sette in nove gare, stanno però pesando sulla classifica e sul morale. Manfredini non si nasconde: «È chiaro che tutti questi pareggi non possono dare grande fiducia. Vincere due partite e perderne due è diverso dal pareggiarne sei: in termini di slancio e convinzione fa la differenza. Se l’obiettivo è restare nella parte alta della classifica, l’Atalanta deve cominciare a fare punti pieni».

IL PROBLEMA REALIZZATIVO – L’ex difensore ha poi puntato l’attenzione sulla fase offensiva, dove la Dea sembra aver perso la sua proverbiale ferocia sotto porta: «Questa non è più l’Atalanta capace di segnare in qualsiasi momento, come eravamo abituati a vedere. Una volta si lottava per la salvezza o per la metà classifica e andava bene così, oggi invece serve una mentalità vincente. La squadra deve tornare a esprimere quel gioco verticale e concreto che la faceva temere da tutti».

Per Manfredini la strada non è lontana: «Juric ha ereditato una base importante, ora deve solo trovare il modo di trasformare la solidità in risultati. L’Atalanta crea, ma deve ritrovare fiducia e fame. Le qualità ci sono: basta una vittoria per riaccendere tutto».

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Sezione: L'angolo degli ex / Data: Sab 01 novembre 2025 alle 07:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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