L’Atalanta esce da Udine con più dubbi che certezze. La sconfitta non è solo un episodio, ma il sintomo di qualcosa che si è inceppato: nella testa, nella gestione, nel gioco. E a Zingonia, tra la calma apparente della società e la rigidità tattica di Juric, inizia a farsi strada la consapevolezza che serva una vera scossa per riprendere il filo.

CALMA DI FACCIATA – La presenza del presidente Antonio Percassi in Friuli, al fianco del figlio Luca, è stata letta come un segnale di attenzione, ma non di allarme. Entrambi hanno assistito alla peggior prestazione stagionale, poi sono rientrati separatamente: il padre in auto, il figlio in aereo con la squadra. Un gesto simbolico, come a dire che ognuno ora deve fare la propria parte per rimettere in carreggiata la Dea.

TROPPA FOGA, POCA LUCIDITÀ – I primi minuti di Udinese-Atalanta raccontano un paradosso - scrive il Corriere di Bergamo - : entusiasmo all’avvio, confusione subito dopo. Due fischi d’inizio ripetuti per eccesso di foga, e poi il buio. Anche la tensione mediatica contribuisce: le tv sempre più invasive, l’attenzione costante che pesa come un riflettore addosso a una squadra in cerca di serenità.

I DOGMI CHE FRENANO – Il dibattito tecnico si riaccende: Juric continua a difendere a tre anche quando la partita suggerisce soluzioni diverse. Contro il 3-5-2 dell’Udinese, serviva un centrocampo più folto, magari con il 4-2-3-1. Il cambio è arrivato tardi, quando la gara era già compromessa. Coerenza o ostinazione? La differenza, in certi momenti, diventa sottile.

PICCOLE CURIOSE NOTE – E poi ci sono i dettagli che diventano simboli. Brescianini che si scalda per 55 minuti prima di entrare; la terza maglia arancione, sempre più portafortuna al contrario (due punti in tre partite); una squadra che sembra voler “spaccare il mondo” ma finisce per bloccarsi nei suoi stessi automatismi.

L’Atalanta è ancora viva, ma serve un colpo di reni mentale più che fisico. A Marsiglia e contro il Sassuolo, Juric dovrà dimostrare che questa squadra non è prigioniera né dei dogmi, né della paura di sbagliare. È il momento di riscrivere la narrazione, prima che la normalità diventi rassegnazione.

Sezione: Serie A / Data: Mar 04 novembre 2025 alle 15:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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