Alcune storie fanno il giro largo, ma alla fine tornano sempre dove devono tornare. È il caso di Federico Peluso, che ritrova l’Atalanta dopo undici anni, questa volta non in campo ma nello staff tecnico di Raffaele Palladino. Per chi ha lasciato una traccia importante a Bergamo, il ritorno non è mai un dettaglio: è una pagina che si riapre.

PELUSO, IL RITORNO – Con 115 presenze e 4 gol in nerazzurro, Peluso ha attraversato momenti drammatici – come il celebre autogol col Bologna nella stagione della retrocessione – e rinascite straordinarie, come la cavalcata che riportò la Dea in Serie A l’anno successivo. Ora rientra a Zingonia da collaboratore tecnico, ruolo che accoglie con grande entusiasmo: «Con grande gioia torno in questo grande club dove ho conservato ricordi meravigliosi. Pronto a vivere questa nuova avventura e a dare il mio contributo con la stessa passione e lo stesso amore», ha scritto sui social.

LO STAFF DI PALLADINO – Il nuovo allenatore ha scelto continuità e innovazione. Rispetto all’era Juric restano:
– il preparatore dei portieri Marco Savorani e il suo collaboratore Sabino Oliva;
– il match analyst Stefano Brambilla;
– il collaboratore tecnico Cristian Raimondi;
– lo Specialist Analyst of Performance Marcello Iaia;
– il preparatore atletico Andrea Vigni.

Accanto a questa ossatura, Palladino ha portato i suoi uomini di fiducia:
Stefano Citterio, vice allenatore;
Fabio Corabi, preparatore atletico;
Nicola Riva, collaboratore del settore atletico;
Andrea Ramponi e Mattia Casella, match analyst;
– e ora Federico Peluso, nuovo volto del gruppo.

L’Atalanta di Palladino prende forma, unisce esperienza interna e competenze nuove. E il ritorno di Peluso aggiunge identità, memoria e senso di appartenenza. Perché certi legami, nel calcio, non si spezzano mai davvero.

© Riproduzione Riservata

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 16 novembre 2025 alle 14:31
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
vedi letture
Print