Luca Percassi torna a parlare. E lo fa aprendo il cuore su uno dei momenti più complicati della recente storia nerazzurra: l’esonero di Ivan Juric e la chiamata a Raffaele Palladino. Una decisione sofferta, maturata dopo settimane in cui l’Atalanta ha smarrito identità, energia e continuità.

DECISIONE DOLOROSA – «La decisione di esonerare Juric è stata umanamente molto dolorosa», ha spiegato l’amministratore delegato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. «Parliamo di un professionista molto serio». Parole che fotografano un rapporto rotto non sul piano della stima, ma su quello tecnico: qualcosa non si è incastrato nel dopo-Gasperini, e Percassi non lo nasconde.

IL PESO DEL DOPO-GASP – «Chiunque avessimo scelto dopo Gasperini avrebbe riscontrato delle difficoltà considerando gli ultimi nove anni», ha ammesso. L’eredità tecnica, emotiva e culturale era enorme: «La squadra ci aveva dato un input chiaro: continuare con la filosofia di quelle annate». Ma i meccanismi non si sono innescati.

PALLADINO, SCELTA FORTISSIMA – Percassi svela che Palladino era già un’opzione estiva: «Poteva arrivare già in estate, abbiamo fatto altre scelte, ma non abbiamo avuto dubbi nel tornare su di lui. E lui ha aspettato l’Atalanta». Un passaggio significativo, che ribadisce quanto la società vedesse in Palladino un profilo coerente con la propria idea di continuità.

RESPONSABILITÀ IN PRIMA PERSONA – L’ad si prende completamente il peso della scelta: «È una situazione straordinaria, di cui è responsabile la nostra società. E io, che sono l’amministratore delegato, me ne prendo tutte le responsabilità». Un’assunzione diretta che chiude ogni possibile alibi interno.

GLI INDIZI DEL CROLLO – Le ultime partite sono state decisive nella valutazione: «Cremona ci aveva dato avvisaglie che non ci sono piaciute; poi Udine e, soprattutto, la gara con il Sassuolo davanti alla nostra gente». E proprio su quella serata Percassi aggiunge una nota di autocritica: «Una prestazione non da Atalanta, della quale ci scusiamo».

La nuova era è iniziata. Palladino raccoglie un’eredità pesante ma anche un club compatto e consapevole di aver dovuto prendere una decisione difficile. Ora, per l’Atalanta, è il momento di ripartire: con responsabilità, lucidità e un progetto tecnico tutto da rilanciare.

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Sezione: Primo Piano / Data: Dom 16 novembre 2025 alle 00:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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